Per quanto riguarda la stretta creditizia, le elaborazioni dell’Associazione bancaria italiana mostrano che a gennaio i finanziamenti a famiglie e imprese hanno registrato una flessione pari al 3,3% su base annua e del 2,5% su base mensile, per un ammontare pari a circa 1.467 miliardi di euro.
Migliore la situazione relativa alle erogazioni di mutui: a gennaio il tasso sui prestiti immobiliari concessi dalle banche a singoli e famiglie è salito al 3,75% dal 3,7 di dicembre. Nel dettaglio la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso è risultata pari al 25,2% dal 22,8 di trenta giorni prima e il tasso sui prestiti alle società non finanziarie è passato da 3,65 al 3,71%.
Complessivamente, nel primo mese del 2013 il totale dei prestiti alla clientela è stato di 1.919 miliardi di euro, “un livello superiore all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, pari a 1.753 miliardi”, si legge nel Bollettino, con una contrazione annua che le prime stime valutano dell’1,4%.
La raccolta bancaria da clientela residente è risultata in crescita del 2,5% rispetto a gennaio 2012 e dell’1,6% se confrontata con quella di trenta giorni prima. Complessivamente lo stock della raccolta è cresciuto di quasi 45 miliardi. I depositi da clientela residente hanno toccato i 1.180 miliardi (più 6,8%); le obbligazioni sono diminuite del 5,2%.
Passando ad analizzare le sofferenze degli istituti bancari, il Bollettino dell’Abi mostra che a fine 2012 il loro valore ha sfiorato la cifra record di 125 miliardi di euro, 17,8 in più su base annua e 3,1 in più rispetto a novembre.
Sempre a fine 2012, il rapporto tra impieghi e sofferenze si è attestato al 6,3%, rispetto al 5,4% di un anno prima. E anche il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali è risultato in crescita, passando al 3,3% dal 2,69% del dicembre 2011.
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