Tra i dati più interessanti troviamo quelli relativi alle motivazioni che spingono gli italiani a chiedere un finanziamento: l’ttenimento di somme per liquidità è al primo posto (21,3%), seguita dall’acquisto di un’auto usata (17,9%); vengono poi la ristrutturazione di casa (17,6%), il consolidamento dei debiti (10,6%), l’arredamento (9,8%), l’acquisto di un auto a chilometri zero (8,7%), acquisto di un motoveicolo (2,6%) acquisto di un immobile o di un box (1,3%), hobbies, viaggi e vacanze (1,7%), spese mediche (2,6%), matrimonio o cerimonie (2,4%), beni strumentali alla propria attività (1%), elettronica ed informatica (0,6%), altro (2,1%).
Ad essere monitorate sono anche le erogazioni suddivise per finalità: ristrutturazione casa (26,6%), acquisto di un’auto nuova (13,8%), arredamento (11,6%), acquisto di un’auto usata (20,6%), liquidità (10,4%), l’acquisto di un motoveicolo (3,6%), acquisto di un immobile o di un box (1,1%), consolidamento dei debiti (4,1%), hobbies, viaggi e vacanze (1,8%), spese mediche (2,2%), matrimonio o cerimonie (2%), beni strumentali alla propria attività (0,3%), elettronica ed informatica (0,5%), altro (2,3%).
Per quanto riguarda le durate, i prestiti più richiesti si confermano essere quelli a 84 mesi, che rappresentano il 22,5% del totale, seguiti da quelli a 60 mesi (20,3%) e da quelli a 48 mesi (14,5%). Dal lato delle erogazioni, invece, ai primi posti troviamo sempre i finanziamenti a 60 mesi (20,1%), alla pari con quelli a 84 mesi (18,1%), e quelli a 36 mesi (15,5%).
L’importo medio delle richieste è di 11.357 euro (in calo rispetto ai semestri precedenti), contro erogazioni che arrivano a 10.791 euro (sempre in calo).
Guardando alla cartina geografica si scopre che il 42% delle richieste viene dal Nord (dato sostanzialmente stabile rispetto a luglio), il 36,7% dal Sud e il 21,3% dal Centro. Le erogazioni seguono da vicino: 40,6% al Nord, 37,5% al Sud e 22% al Centro.
A richiedere i finanziamenti restano soprattutto persone tra i 36 e i 45 anni (33,8%), che rappresentano anche la maggioranza dei soggetti a cui vengono erogati (37,6%). Le domande provengono principalmente dai dipendenti a tempo indeterminato (68%), seguiti dai lavoratori autonomi (21,8%). Di pari passo le erogazioni, che vanno ai primi nell’80,2% dei casi, e ai secondi nell’8,8%.
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