Prestiti, Women for oncology Italy: servono più risorse e formazione per le donne medico

Servono più finanziamenti per favorire l’imprenditorialità femminile in ambito medico. L’allarme arriva dall’associazione Women for oncology Italy

A fronte di una presenza femminile che ha raggiunto il 70%-80% tra gli operatori sanitari in Europa, superando di gran lunga la maggioranza, solo l’1% del capitale disponibile va a start-up fondate da donne. Questo, spiega l’associazione, nonostante i dati mostrino che le imprenditrici appartenenti a quest’area geografica realizzano di più con il denaro che ricevono, superando gli uomini in termini di produttività del capitale.

Non sorprende dunque che lo slancio imprenditoriale sia stato meno evidente rispetto a quello dei colleghi uomini.  “Oggi, per fortuna, qualcosa sta cambiando e il numero di donne imprenditrici nella sanità sta crescendo. Tuttavia bisogna fare di più: occorrono misure ad hoc per incentivare questo trend”, afferma Rossana Berardi, presidente di Women for oncology Italy.

Mettere in luce le donne innovatrici non è solo fondamentale per le loro stesse start up, ma aiuta anche a generare un impatto sociale più ampio per attrarre più donne nell’innovazione e nelle stem, e cioè nell’insieme delle discipline scientifico-tecnologiche”, sottolinea Chiara Maiorino, ecosystem lead for Italy di Eit Health Innostars, l’organizzazione che sostiene lo sviluppo dell’innovazione sanitaria. 

Questo alla luce del fatto che, secondo il Women in digital scoreboard della Commissione Europea, le donne in Europa rappresentano solo un terzo dei laureati stem e questo divario in genere si allunga anche sull’imprenditorialità, dato che le donne sono il 15,5% dei fondatori di start up nell’Ue.

C’è poi un altro dato interessante, evidenzia Berardi, le donne nell’industria biotecnologica si dimostrano più sensibili all’utilizzo degli ultimi sviluppi nel campo ambientale. A dirlo anche un’indagine dell’Ocse: le donne in tutto il mondo tendono ad essere più attente alle preoccupazioni ecologiche, sono più propense a riciclare, ad acquistare cibo biologico e prodotti con marchio ecologico, ad impegnarsi nel risparmio idrico ed energetico e ad usare forme di trasporto a basso consumo energetico. Questo può anche essere tradotto in idee di sostenibilità più vicine alle sensibilità femminili”, sottolinea la presidente di Women for oncology Italy