Le novità contenute nel D. Lgs. 141 del 2010 in merito ai soggetti operanti nel settore finanziario, agli agenti in attività finanziaria e ai mediatori creditizi rischiano di introdurre un nuovo e pesante onere per i promotori finanziari, obbligandoli all’iscrizione, oltre che al proprio albo di categoria, anche all’apposito elenco gestito dall’Organismo. È dunque necessario introdurre immediatamente un correttivo alla disciplina per cancellare l’evidente iniquità. Nei giorni scorsi l’Abi (Associazione bancaria italiana), l’Assoreti (Associazione nazionale delle società di intermediazione mobiliare e delle banche) e l’Anasf (Associazione nazionale promotori finanziari) sono tornate a esprimere il proprio disappunto sulla tanto discussa norma del decreto legislativo, auspicandone una pronta modifica.
“La bozza attuale relativa alle nuove norme sui mediatori creditizi, sugli agenti in attività finanziaria e sul nascituro albo di categoria, al momento, incide negativamente sui promotori finanziari” ha dichiarato Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi. “Sarebbe irrazionale sottoporre i promotori anche al versamento di un contributo al futuro Organismo per la tenuta dell’albo dei mediatori. Per questo speriamo che il testo cambi”.
Anche Maurizio Bufi, presidente dell’Anasf, si è espresso in questo senso, sottolineando che nell’ipotesi di un ulteriore onere imposto alla categoria si verrebbe a creare una “situazione critica”, per evitare la quale si può solo confidare “nella sensibilità delle istituzioni”.
Una visione condivisa anche da Antonio Spallanzani. “Nutriamo molti timori sull’efficacia di una tale disciplina”, ha spiegato il presidente di Assoreti, “per questo speriamo che venga corretta e siamo pronti a fare fronte comune contro quel testo sciagurato proposto con l’ultima bozza”.