Si scrive fintech, si legge tecnofinanza o tecnologia finanziaria. Si sostanzia nella fornitura di prodotti e servizi finanziari attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, più semplicemente pagamenti elettronici, trasferimenti di denaro peer to peer, servizi per la gestione del budget familiare, finanziamento partecipativo, social lending e prelievi cardless.
Qonto ha voluto indagare quanto gli italiani conoscono questo settore e in che modo si affidano nella vita di tutti i giorni agli strumenti che offre.
L’indagine, condotta da Qonto in collaborazione con l’agenzia Cint su un campione di 500 italiani distribuiti su tutto il territorio nazionale e che rappresentano diverse fasce d’età e livelli d’istruzione, rivela come l’87% della popolazione italiana utilizza regolarmente almeno un’app per pagamenti, attività bancarie, prestiti o altre attività finanziarie nella propria vita personale o professionale. Una percentuale che si mantiene molto alta per tutte le fasce d’età indagate, raggiungendo addirittura il 93% nella fascia dei giovani tra i 18 e i 24 anni. In particolare, oltre il 76% della popolazione italiana dichiara di possedere almeno un conto online, che sia personale o aziendale.
Parole chiave: affidabilità e sicurezza
Quando parliamo di gestione del denaro in modalità digitale, alcuni dei temi più importanti da tenere in considerazione sono quelli dell’affidabilità e della sicurezza. Servizi e prodotti fintech sono considerati affidabili e sicuri dall’85% degli intervistati. Di questi, il 46% ritiene che lo siano quanto o più di quelli tradizionali, questo dato dimostra come ci sia ancora molta strada da fare a livello educazione sul tema.
Ma per gli italiani non si tratta solo di affidabilità e sicurezza, il 77% ritiene che la fintech possa migliorare la vita quotidiana delle persone, dato che ancora una volta si alza e raggiunge l’82% per la fascia di età che va dai 18 ai 24 anni. È interessante inoltre notare che gli strumenti offerti dal settore risultino significativamente più utili per gli intervistati del Sud e delle Isole (84%), rispetto agli intervistati residenti al Centro (76%) e al Nord (72%).
Italiani sempre più digitali anche nei pagamenti
La percezione assolutamente positiva verso il settore si concretizza nell’uso effettivo degli strumenti offerti: il 68% degli italiani preferisce effettuare pagamenti tramite carte di credito e debito o pagamenti via app, contro solo il 32% di chi risponde di prediligere i contanti. Le donne in questo caso sono più “smart” degli uomini (70% che si contrappone al 65%). “Il dato conferma che l’avanzamento di piattaforme sempre più evolute e sicure, il cambiamento nelle abitudini di consumo degli italiani e gli incentivi a livello normativo, stanno portando ad un netto aumento dei pagamenti digitali. Il trend si conferma anche quando si tratta di pagamenti di tasse, multe o bollettini: il 69% preferisce saldare tramite sistemi digitali come app, siti o attraverso il sistema pagoPa. Il dato si differenzia di poco tra i residenti al Nord (73%) e al Centro (72%), ma scende in modo sostanziale per chi abita al Sud (62%). In questa direzione si inserisce la strategia di realtà fintech come Qonto, che hanno sviluppato soluzioni quali l’addebito diretto Sepa Sdd e il servizio aggiuntivo Seda (Sepa-compliant electronic database alignment) o l’integrazione con pagoPa”, si legge nel report di Qonto.
Fintech: tutti la usano, pochi la conoscono
A fronte di un largo utilizzo di strumenti fintech e di una percezione largamente positiva verso il settore, il 57% degli italiani dichiara di aver sentito parlare di fintech, ma di non conoscere l’argomento o di conoscerlo poco. Il 33% non ne ha mai sentito parlare (considerando le sole donne si arriva al 37%) e solo il 10% si dichiara esperto del tema (il 12% considerando solo gli uomini).
A dimostrazione della natura digitale del settore, i giovani tra i 18 e i 24 conoscono maggiormente l’argomento: solo il 16% non ne ha mai sentito parlare prima (33% per la fascia 55-64 anni) e oltre il 12% lo conosce approfonditamente.
Chi più conosce l’argomento è chi fa impresa: il 15% degli imprenditori intervistati infatti conosce approfonditamente l’argomento, a fronte di un 22% che non ne ha mai sentito parlare prima.
“Questi dati sono l’ulteriore conferma di come l’Italia sia, a dispetto di quanto si creda, un paese in crescita per quanto riguarda l’utilizzo della tecnologia applicata alle finanze – ha dichiarato Mariano Spalletti, country director di Qonto in Italia. “Rimane tuttavia una conoscenza limitata di questo settore e c’è ancora bisogno di fare educazione sul tema e sfruttarne a pieno il potenziale. Noi come Qonto ci impegniamo ogni giorno per sensibilizzare su potenzialità e benefici del fintech applicato alle aziende al fine di accompagnarle in un percorso di innovazione che ormai è da considerare oggi più che mai necessario e imprescindibile”.