Roberto Alberti, responsabile direzione amministrazione e finanza ViVibanca: “Cessione del quinto, 2021 in crescita grazie a digitalizzazione e ampliamento reti terze”

Per ViViBanca il 2020 è stato un anno di cambiamento e crescita. Siamo diventati gruppo bancario e abbiamo accelerato lo sviluppo tecnologico già avviato. Per il 2021 prevediamo una crescita in termini di produzione e un ampliamento delle reti terze”, racconta Roberto Alberti, responsabile direzione amministrazione e finanza di ViViBanca.

Com’è andato il 2020 per la cessione del quinto e qual è stato il bilancio di Vivibanca?
Il 2020 è stato un anno complicato per la cessione del quinto, che ha subito un calo del 9,5% secondo i dati più recenti di Assofin. In questo contesto siamo soddisfatti per l’esercizio dello scorso anno, che si è chiuso con un incremento della produzione dell’1%, confermando sostanzialmente i risultati del 2019. Il 2020 è stato un anno particolare per ViViBanca, per una serie di eventi di carattere straordinario: a maggio abbiamo completato l’acquisizione del 100% di Italrate, un agente in attività finanziaria del gruppo Races, successivamente rinominato ViViconsumer. Sempre a maggio l’assemblea degli azionisti ha deliberato la delega al Consiglio di Amministrazione per un aumento di capitale pari a 30 milioni di euro. A settembre il cda ha poi deciso di utilizzare parte di questa delega e ha deliberato un aumento di capitale per una prima tranche di 15 milioni di euro.
Abbiamo infine ottenuto ottimi risultati in termini di costo del funding, con il collocamento sul mercato dei titoli senior della nostra ultima operazione di cartolarizzazione. È stato il primo collocamento sul mercato di titoli italiani ABS “post covid”. A fronte di 300 milioni di titoli da collocare abbiamo avuto una richiesta di 730 milioni, da investitori italiani e internazionali qualificati.
ViViBanca è riuscita quindi a chiudere l’esercizio con un utile di circa 4 milioni, con un importante incremento rispetto al 2019, in cui abbiamo registrato un risultato pari a 3,2 milioni. E un aumento di circa il 13% del margine di intermediazione. Insomma, nell’ambito di un anno difficile siamo riusciti a ottenere dei buoni risultati. La nostra banca ha dimostrato grande resilienza e capacità di reagire a una situazione estremamente difficile.

Quali sono le criticità principali che avete riscontrato?
Il 2020 è stato un anno complesso in quanto ha dovuto imporre a ognuno di noi (clienti, rete commerciale, banca, etc) uno sforzo maggiore nell’affrontare anche attività comuni e semplici. Ovviamente quelle che sono state criticità operative sono diventate per noi una nuova sfida da affrontare o una nuova opportunità da cogliere per fare in modo di non limitare la capacità commerciale e produttiva della nostra rete.

Quali strategie avete messo in campo per contrastare l’emergenza?
La banca è riuscita a reagire in tempi rapidi, sia dal punto di vista del rapporto con la rete distributiva che sotto il profilo dell’operatività interna. Dal punto di vista operativo, non ci sono state grandi ripercussioni sul lavoro, perché si è proceduto immediatamente alla realizzazione di attività in smart working per tutte le risorse. Dal punto di vista commerciale l’istituto ha messo in campo procedure di tipo tecnologico, come la firma elettronica avanzata e il processo di video identificazione della clientela, che hanno consentito la stipula dei contratti a distanza. Si tratta di iniziative che sono il frutto di un percorso di crescita tecnologica già avviato in precedenza e che ha visto un’accelerazione nell’ultimo miglio. La banca, inoltre, aveva già implementato un sistema di workflow estremamente avanzato, che consente lo scambio di documentazione in maniera totalmente digitale. Ciò ha permesso di realizzare una produzione in linea con l’anno precedente.

Cosa vi aspettate per il 2021?
Il lavoro fatto nel 2020 dal punto di vista tecnologico e di servizio alla rete ci rende fiduciosi sulla capacità di crescere quest’anno innanzitutto sia per linee interne, che per linee esterne. L’aumento di capitale al quale stiamo procedendo è stato concepito in una logica di investire anche su una crescita esterna, qualora capitassero le occasioni giuste. Pensiamo di aumentare anche la diversificazione, che è un altro elemento che caratterizza la nostra strategia, sempre con grande attenzione alla redditività. Una diversificazione che riguarderà anche le forme del funding, per garantire solidità e stabilità alla banca.

Avete avviato o pensate di avviare accordi con società di mediazione creditizia per la distribuzione dei vostri prodotti di cessione del quinto?
Le reti terze per noi sono un partner fondamentale. La nostra rete di agenti in attività finanziaria, denominata ViViBanca Network, rappresenta una grossa fetta dei flussi di erogato e finanziato. Abbiamo anche rapporti con dei mediatori di elevato standing, rapporti contenuti e consolidati nel tempo. La nostra strategia commerciale prevede una crescita delle reti distributive terze, attraverso il consolidamento dei rapporti in essere e la valutazione di nuovi rapporti di collaborazione con soggetti che ancora non lavorano con noi, purché siano in grado di garantire un livello elevato di qualificazione.