Al 31 dicembre scorso Ibl Banca si è confermata al vertice della classifica Assofin nel settore dei finanziamenti tramite cessione del quinto, al primo posto in Italia per flussi finanziati, con una quota di mercato del 13,9%. Con Sandro Strazza, direttore affari dell’istituto, parliamo degli scenari del settore e delle prospettive per l’anno in corso.
Può tracciare un sintetico bilancio dei risultati che avete raggiunto nel 2015?
Abbiamo chiuso l’anno con un aumento di tutte le principali voci di bilancio e un utile netto di 51,7 milioni di euro, in crescita del 2,5% rispetto al 2014. Gli impieghi per finanziamenti alla clientela retail hanno superato i 2 miliardi di euro totali con una crescita del 25,5% sul 2014 e la raccolta da clientela ha raggiunto 3,6 miliardi di euro, in crescita del 4,7% sul 2014. Il totale dell’attivo è salito a 5,1 miliardi di euro, con un incremento del 10,6% rispetto alla chiusura dell’esercizio 2014. Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo è risultato pari a 206,2 milioni di euro, anche qui in aumento del 49,3% rispetto ai 138,1 milioni di euro di fine 2014.
A novembre il vostro consiglio di amministrazione ha deciso di rinviare la quotazione in Borsa. Siete ancora interessati? Come intendete muovervi?
La decisione di rinviare la quotazione è stata dettata dalla eccessiva volatilità dei mercati, che avrebbe rischiato di penalizzarci. Tuttavia la redazione del prospetto in formula tripartita ci consente di poter valutare l’ipotesi quotazione entro il 2016 con una procedura semplificata. Non escludiamo dunque questa possibilità e, nei prossimi mesi, verificheremo insieme ai nostri advisor.
Come evolverà nel breve e nel medio periodo il mercato della cessione del quinto?
La nuova normativa sugli intermediari finanziari, porterà all’uscita dal mercato di un numero cospicuo di operatori e, conseguentemente, determinerà una ridefinizione delle quote di mercato e dei livelli di concorrenza e redditività. Nel corso dell’ultimo anno il settore della cessione del quinto ha ripreso a crescere e, in un periodo caratterizzato da un elevato livello di sofferenze bancarie relative al credito al consumo, sta guadagnando l’attenzione di nuovi operatori bancari, che ne apprezzano il basso profilo di rischio. Il comparto è oggi tutt’altro che saturo, considerando la limitata penetrazione del prodotto sulla popolazione italiana, appena il 3,7%, a fronte di una clientela potenziale di 25 milioni di dipendenti.
Che conseguenze avranno sul mercato del credito le nuove regole per gli intermediari finanziari non bancari introdotte dalla Banca d’Italia e dal decreto che dà attuazione alla mortgage credit directive?
In maniera diversa la circolare 288 di Banca d’Italia e la direttiva europea mirano a rendere il mercato del credito più trasparente e stabile, introducendo un quadro normativo che assicura una maggiore tutela dei consumatori. Nel prossimo futuro è probabile che le nuove e più stringenti norme, che prevedono tra le principali disposizioni l’iscrizione all’Albo unico e la dotazione di maggiore capitalizzazione e liquidità, producano una normalizzazione del settore, inducendo una progressiva aggregazione dei diversi operatori.
Quali sono le vostre previsioni per il 2016?
Considerati gli attuali trend e le potenzialità di sviluppo del prodotto cessione del quinto per l’anno prossimo contiamo di migliorare i nostri risultati. Già nel mese di gennaio, l’erogato netto si è attestato a 54 milioni, con un incremento del 39% sullo stesso periodo del 2015, mentre la raccolta da clientela è cresciuta del 4% rispetto al mese precedente. Questi dati promettenti ci portano a guardare con ottimismo al prossimo futuro.
Che progetti avete in cantiere per il prossimo periodo?
Siamo pronti a recitare un ruolo da protagonisti nell’importante riassetto che si prospetta nel settore del credito al consumo. Il nostro intento, infatti è quello di crescere internamente incrementando presenza territoriale e capacità produttiva della rete diretta, costituita attualmente da 49 filiali Ibl Banca e Ibl Family, e, contestualmente, di acquisire pacchetti di crediti pro soluto che alcuni operatori stanno mettendo sul mercato e di fungere da polo aggregativo di altri operatori specializzati non bancari. Intendiamo, inoltre, sviluppare nuovi accordi di collaborazione con istituti bancari generalisti per la distribuzione dei prestiti con cessione del quinto erogati da Ibl Banca.