Si terrà oggi il primo incontro tra Santander Consumer Bank e sindacati Fabi e Fisac Cgil per la discussione del piano la chiusura di tutte le filiali sul territorio e la riduzione dell’organico, stimato nel 14% della forza lavoro della banca, tra il personale delle unità locali e della sede.
Lo hanno reso noto i sindacati di categoria, precisando di aver ricevuto il 12 settembre scorso dai vertici di Santander Consumer Bank una lettera in cui si comunicava l’intenzione di chiudere 21 filiali e di avviare un piano di uscite di dipendenti, ai sensi dell’art. 22 del vigente Ccnl. “Il difficile contesto finanziario, gli aumenti dell’inflazione e lo sviluppo esponenziale degli ultimi anni dei canali digitali sono alcuni dei motivi per gli interventi di trasformazione aziendale voluti dalla banca”, si legge nel comunicato stampa della Fabi.
Il sindacato di categoria aggiunge che “le rappresentanze sindacali aziendali dichiarano preoccupazione e contrarietà per un piano che impatta nuovamente sul personale, aggrava la desertificazione bancaria del territorio e mette in difficoltà molte aree disagiate. Sono state prontamente informate le segreterie nazionali, il livello di attenzione da parte del sindacato sarà massimo.
“Siamo di fronte all’ennesimo fenomeno di ‘desertificazione bancaria’ che danneggia la categoria – ha dichiarato la segretaria coordinatrice della Fabi Torino, Paola Cogli Ciccarelli -. Il mercato finanziario degli ultimi tempi sta progredendo in maniera spedita verso una inarrestabile digitalizzazione dei servizi, con una conseguente difficoltà sulla tenuta occupazionale. La Fabi è impegnata al tavolo negoziale per attivare tutti gli strumenti utili a ridurre l’impatto della riorganizzazione sul piano sociale”.