Si è tenuto il 20 marzo, presso il Viminale, un incontro con le associazioni di categoria convocato dal gabinetto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sul tema relativo all’identificazione delle persone ospitate presso le strutture ricettive.
La riunione si è resa necessaria a seguito della circolare dal capo della Polizia, Vittorio Pisani , del 18 novembre scorso con la quale si richiedeva specificatamente, per motivi di sicurezza, il riconoscimento de visu dell’inquilino degli alloggi locati per finalità turistiche.
In questa occasione le associazioni di categoria hanno riportato il proprio punto di vista e le proprie richieste.
Fiaip e 11 associazioni chiedono identificazione a distanza
Il presidente nazionale Fiaip, Gian Battista Baccarini insieme al presidente di Pro.loc.tur, Dario Pileri, anche per conto di altre 10 associazioni di categoria (Confassociazioni Re, PMI, Ospitami, Host+Host, Host Italia, Bre-VE, Myguestfriend, ABBAV, Bisogna &Ssere Bravi, Altea) hanno
ribadito l’invito a definire, nel rispetto delle comuni necessità di pubblica sicurezza, uno standard identificativo a distanza semplice e sicuro, attraverso le moderne tecnologie a disposizione, che “non si traduca in un ulteriore aggravio per i singoli proprietari di appartamenti concessi in locazione turistica o in un ulteriore adempimento per gli agenti immobiliari professionali e/o operatori/gestori di locazioni turistiche che, di fatto, andrebbe a generare ulteriori costi”.
Le associazioni sostengono che oggi è possibile soddisfare il criterio del riconoscimento de visu delle persone alloggiate, unitamente al confronto con il rispettivo documento di identità, anche a distanza, attraverso l’utilizzo di dispositivi mobili tramite video, fotografie o scansioni.
“Nell’era della digitalizzazione abbiamo suggerito uno standard identificativo a distanza tecnologicamente semplice e sicuro, facile da assimilare e quindi da rispettare, che non sia percepito come un ulteriore aggravio di adempimenti ma, al contrario, un contributo concreto al rafforzamento della sicurezza e legalità in un settore sempre più strategico per l’economia turistica locale e nazionale”, dichiara Gian Battista Baccarini.
Fimaa: welcome agent al momento è l’unica in grado di identificare gli ospiti
La Fimaa ha precisato che la figura del welcome agent, già svolta da molti agenti immobiliari, è al momento l’unica in grado di identificare correttamente gli ospiti di una struttura ricettiva extra-alberghiera, assicurando gli obiettivi richiesti dal ministero degli Interni con la circolare del 18 novembre scorso. Non solo, un agente immobiliare, con il supporto di una tecnologia adeguata, è in grado di assicurare che questo obiettivo venga perseguito anche effettuando il check-in da remoto
“Oggi un numero consistente di agenti immobiliari offre servizi al settore dell’extra alberghiero turistico, e di fatto quindi opera già come welcome agent. Quando ricoprono questo ruolo assicurano tutta la professionalità propria dell’agente immobiliare, categoria che invece è pienamente regolamentata. Conoscono infatti tutte le operazioni di check-in, check-out e di incoming, e non solo, e possono quindi svolgere adeguatamente i controlli previsti dalla normativa antiterrorismo. Lo stesso non avviene quando a svolgere il ruolo di welcome agent è una società di servizi o un altro intermediario”, ha affermato nel corso dell’incontro Alessandro Simonetto, vicepresidente di Fimaa con delega all’internazionalizzazione e allo sviluppo del comparto turistico.
Quanto alla necessità di identificare, e quindi accogliere, di persona gli ospiti, Alessandro Simonetto ha aggiunto: “Se dispone dell’opportuna tecnologia, l’agente immobiliare può anche effettuare il check-in da remoto. Anche a distanza, infatti è in grado infatti di svolgere l’identificazione biometrica degli ospiti alloggiati. Per inciso, il ministero del Turismo ha dato vita circa un anno fa alla banca dati delle strutture ricettive, imprimendo un’evidente spinta in avanti per l’automatizzazione delle operazioni di accoglienza. L’obiettivo principale ovviamente deve essere quello di garantire l’ordine pubblico, e quindi è necessario adottare tutte le misure possibili per identificare le persone che possono creare disordini o situazioni di pericolo. Ma un agente immobiliare, con il supporto di una tecnologia adeguata, è in grado di assicurare che questo obiettivo venga perseguito anche effettuando il check-in da remoto”.
Aigab: attendiamo nuova circolare con dettagli su strumenti tecnologici consentiti per riconoscere gli ospiti
“Prima di Pasqua, il Viminale emanerà una nuova Circolare che andrà ad integrare quella del 18 novembre nella quale verranno esplicitati diversi strumenti tecnologici, con diversi gradi di complessità, in modo tale che gli operatori più strutturati potranno utilizzare strumenti più complessi e diversamente host e proprietari che gestiscono da sé il proprio immobile potranno utilizzare strumenti più semplificati”, ha dichiarato Marco Celani, il presidente di Aigab (Associazione italiana gestori affitti brevi).
L’associazione in questi mesi ha sottolineato la richiesta di validare il riconoscimento degli ospiti da remoto, tramite processi tecnologici come alternativa alla compresenza fisica: processi tecnologici che i gestori professionali di affitti brevi già utilizzano e che sono in grado di garantire il riscontro dell’ingresso degli ospiti nelle case.
“Abbiamo sensibilizzato il Viminale, che ringraziamo per questo nuovo incontro, sulla tempestività necessaria per il varo della nuova circolare in vista dei ponti di primavera e delle imminenti vacanze di Pasqua, facendo chiarezza rispetto al più corretto uso degli strumenti tecnologici esistenti”, concluso Marco Celani.
Nel corso della riunione il presidente di Aigab ha ribadito che l’impatto degli affitti brevi in Italia ha raggiunto un valore di 66 miliardi di euro nel 2024, con un aumento di 10 miliardi rispetto all’anno precedente.
In Italia si contano circa 9,6 milioni di seconde case non utilizzate, di cui 457.000 sono promosse con finalità di affitti brevi sulle piattaforme online (dati febbraio 2025) e ne beneficiano direttamente circa 500.000 famiglie. Il 96% di queste abitazioni appartiene a singoli proprietari privati.