L’associazione dei consumatori Codici ha annunciato di essersi attivata con una serie di diffide nei confronti dei maggiori operatori della cessione del quinto, tra i quali figurano Agos Ducato, Banca Ifis, Compass, Fiditalia, Findomestic, Ibl Banca e Prestitalia.
L’annuncio arriva a seguito della sentenza n. 263 del 22 dicembre 2022, con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 11-octies, comma 2, del decreto-legge 25 maggio 2021, n.73 (Misure urgenti connesse all’emergenza da Covid – 19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute dei servizi territoriali), convertito, con modificazioni, nella legge 23 luglio 2021, n. 106, nella parte in cui limitava ad alcune tipologie di costi il diritto alla riduzione spettante al consumatore.
La Corte Costituzionale, spiega l’associazione, è intervenuta sulla questione Lexitor con una sentenza che riavvolge il nastro di diversi anni, aprendo scenari importanti per i consumatori. “Confermando, di fatto, il verdetto della Corte di Giustizia dell’Ue, si profila il rimborso dei costi sostenuti anticipatamente e non goduti per chi ha sottoscritto un finanziamento o un prestito e ne ha chiesto l’estinzione anticipata”, ha precisato con un comunicato stampa.
“Il nodo della questione, che ci ha spinto ad intervenire è che se per il presente la strada appare tracciata ed obbligata, per il passato gli istituti potrebbero fare resistenza – ha dichiarato Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici –. Per troppo tempo si è pensato solo alle banche e alle finanziarie, è arrivato il momento di tutelare i consumatori e per questo ci siamo attivati con una serie di diffide ai maggiori operatori della cessione del quinto. Ci auguriamo che ci sia una presa d’atto della situazione, ma se dovessimo scontrarci con un muro di gomma, siamo pronti all’azione di classe”.
“Con la recente sentenza della Corte Costituzionale viene rimesso in discussione il periodo che va dal settembre 2010 al luglio 2021 ed è facile intuire che in ballo ci sono cifre importanti – ha aggiunto Marcello Padovani, avvocato di Codici -. Somme considerevoli che potrebbero frenare gli operatori nel rimborsare i consumatori, perché parliamo di centinaia di migliaia di casi. Dal 2010 al 2021 a nostro avviso ci sono state delle condotte illegittime, a tutt’oggi perpetuate ai danni di chi ha acceso finanziamenti con cessione del quinto poi oggetto di estinzione anticipata. I consumatori devono essere rimborsati e siamo pronti a supportarli nella verifica delle proprie posizioni e nelle istanze da presentare agli istituti affinché venga rispettato quanto sancito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e ribadito dalla Corte Costituzionale”.
I consumatori che hanno sottoscritto tra il settembre 2010 ed il luglio 2021 un finanziamento o un prestito chiedendone l’estinzione anticipata possono rivolgersi all’associazione Codici per verificare il corretto rimborso, telefonando al numero 065571996 o scrivendo all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.