Sentenza Lexitor, lettera aperta di Simedia agli operatori dell’intermedizione creditizia: “Preoccupazione per agenti e collaboratori”

Segnalazione Credito 5 Cessione del quinto Sentenza LexitorIl Simedia ha pubblicato una lettera aperta agli operatori dell’intermediazione creditizia sulla Sentenza Lexitor.

Riportiamo di seguito il testo integrale della missiva:

Gentile collega,
in questi giorni sentiamo un gran parlare della recente sentenza Lexitor resa dalla Corte di Giustizia Europea (CGUE).

Logo SiMEDIASIMEDIA – Sindacato degli Agenti in Attività Finanziaria e Collaboratori – nell’intento di tutelare gli interessi della categoria, ritiene necessario eseguire un excursus informativo sugli effetti che la suddetta pronuncia giudiziale potrebbe avere sul mercato finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra cliente – agente – intermediario finanziario – nella concessione di credito ai consumatori.

La richiamata sentenza va a incidere profondamente sui criteri di rimborsabilità degli oneri commissionali nei casi di estinzione anticipata del finanziamento da parte del consumatore stabilendo, così, il diritto di quest’ultimo al rimborso totale di tutte le spese pagate, anche quelle per prestazioni già esauritesi nel tempo, quali le spese di istruttoria e di intermediazione e andando, di conseguenza, ad eliminare ogni distinzione tra costi up front e costi recurring.

SIMEDIA ha una posizione assolutamente critica rispetto questa Sentenza per le seguenti motivazioni:
· La sentenza della Corte di Giustizia Europea non dovrebbe avere natura vincolante sui privati bensì dovrebbe essere recepita dagli Stati membri che a loro volta dovrebbero adeguarsi;
· Il sistema italiano già aveva provveduto ad adeguarsi alla Direttiva 2008/48/CE, a differenza della Polonia, che ancora non si era allineata alla suddetta Direttiva, e a cui la CGUE si sarebbe dovuta rivolgere;
· È assolutamente impensabile che suddetta sentenza possa avere una retroattività di 10 anni;
· Il prodotto più penalizzato sarebbe la CQS, prodotto creditizio esclusivamente italiano, che per la propria natura e storia tende ad essere “rinnovato” da parte di quasi tutta la clientela superati i 2/5 del periodo d’ammortamento. Non va dimenticato che ad oggi è uno dei prodotti che sostiene anche l’economia reale rivolgendosi spesso ad una clientela che altrimenti non potrebbe avere accesso al credito.

Gli organi di controllo e vigilanza si stanno uniformando all’orientamento espresso dalla Corte di Giustizia Europea mettendo nelle condizioni gli Operatori del Settore a doversi adeguare e, al contempo, questi ultimi, stanno valutando soluzioni che possano scongiurare la crisi del settore.

In particolare la Banca di Italia ha mutato il proprio orientamento espresso nelle disposizioni di
vigilanza e si è conformata in modo acritico alla sentenza dando istruzioni per le due fattispecie distinte:
· Nuovi contratti di credito ai consumatori
· Finanziamenti in essere.

Riguardo la prima fattispecie l’Autorità richiede di assicurare alla clientela, in caso di rimborso anticipato, la riduzione del “costo totale del credito” (interessi, commissioni, le imposte e le altre spese, a eccezione di quelle notarili).

Per i “Finanziamenti in essere” la Banca d’Italia chiede che gli intermediari determinino la riduzione del costo totale del credito includendovi tutti i costi a carico del consumatore (escluse le imposte).

Anche il Collegio di coordinamento dell’ABF è intervenuto sulla questione e, mediante una incompleta ricostruzione della fattispecie giuridica, ha concluso ritenendo che l’art.125-sexies TUB (secondo cui in caso di estinzione anticipata del finanziamento il consumatore ha diritto a
una riduzione del costo totale del credito) vada letto e applicato nel senso indicato dalla Corte
di Giustizia, ovverosia con il coinvolgimento nel computo di tutte le spese, anche dei costi up front con gli altri costi”.

In tale scenario, le prospettive future del settore finanziario specifico appaiono drammatiche poiché è lecito presagire:
1. l’istaurarsi di decine di migliaia di ricorsi tra consumatori, banche e finanziarie con particolare incidenza per quelle specializzate nella CQS;
2. accantonamenti di milioni di euro per il sistema di ristoro dei consumatori;
3. il possibile tracollo delle piccole e medie finanziarie specializzate nella CQS;
4. la possibile uscita dal mercato italiano di alcune banche straniere specializzate nel credito al
consumo e nella CQS;
5. la modifica unilaterale ai contratti di agenzia in essere per mitigare gli effetti della sentenza, con una conseguente crescita del contenzioso tra Mandante e Agente che, suo malgrado, si dovrà eventualmente rifare sui Collaboratori che in ultima istanza hanno percepito parte delle provvigioni, e che potrebbe ulteriori ricorsi alla Giustizia;
6. non ultimo il rischio, per nulla teorico, che l’intermediazione creditizia passi di mano dalla legalità all’abusivismo con un conseguente danno per il Consumatore e per il mercato tutto.

In quest’ottica, se tale sentenza non fosse “recepita” adattandola alle esigenze del singolo Stato Membro, ed in particolare dell’Italia, potremmo assistere alla definitiva estinzione del prodotto CQS così come lo conosciamo oggi. Gli operatori, comunque, per ottemperare al nuovo orientamento tenderanno ad aumentare il prezzo finale e a modificare i sistemi di ammortamento ad esclusivo scapito del cliente.

Sicuramente le prime categorie ad essere penalizzate saranno le Reti distributive ed in particolare gli Agenti e i Collaboratori, mettendo così a rischio migliaia di partite iva, dipendenti ed altrettante famiglie.

Al fine di evitare tali drammatiche conseguenze sarà necessario intervenire, quanto prima, con provvedimenti legislativi che vadano a disciplinare e colmare il vulnus normativo generato
dalla citata sentenza.

Per tali ragioni SIMEDIA, che da sempre si batte a difesa della categoria, si rende sin da subito disponibile a promuovere/partecipare a iniziative di confronto con gli Organi di Vigilanza, con il Legislatore e con tutti gli stakeholder affinché si possa giungere al più presto ad un intervento legislativo dirimente la questione.

SIMEDIA invita altresì tutti gli Agenti ed i Collaboratori che dovessero ricevere comunicazioni dalla propria mandante per modifiche unilaterali al mandato e/o vedersi stornate nelle fatture da emettere presunti recuperi di costi conseguenti ai motivi sopra delineati a contattarci al fine di ottenere un affiancamento immediato ed efficace, i chiarimenti e le delucidazioni necessarie per una esaustiva tutela dei diritti vantati.

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