Il consiglio di amministrazione di Setefi S.p.A., società del Gruppo Intesa Sanpaolo specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici ha approvato i risultati individuali al 31 dicembre 2013.
Il livello dei ricavi di Setefi, si legge in una nota, si conferma in significativa crescita, con un margine di intermediazione pari a 280,2 milioni di euro, in crescita dell’11,4% rispetto ai 251,6 milioni del 2012. Il risultato deriva dall’incremento dei volumi gestiti, sia in termini di numero di operazioni (+12%) sia in termini di importo transato (+9%) rispetto al 2012.
I costi operativi ammontano a 48,7 milioni di euro, rispetto ai 48,6 milioni di euro al 31 dicembre 2012. Il Cost Income è passato dal 19,3% del 2012 al 17,4% del 2013.
La gestione operativa, pari a 231,4 milioni (+14%), evidenzia una crescita di 28,4 milioni rispetto all’esercizio precedente e rappresenta il miglior risultato dal 2009, superiore del 36% rispetto alla media degli ultimi 5 anni.
Con riferimento all’area dell’acquiring la crescita si è realizzata in un mercato caratterizzato da un’elevata pressione competitiva (con particolare riferimento alla commissione media) e dalla crescente presenza di competitors internazionali.
I punti di forza dell’azione di Setefi sono l’attività di fidelizzazione e sviluppo della clientela e la capacità di innovazione tecnologica (soluzione “mobile POS”, servizi integrati per l’e-commerce, servizi di “mobile payments”).
Il tax rate si colloca al 41%, in crescita rispetto al 32% registrato al 31 dicembre 2012 per effetto dell’introduzione, per il solo esercizio 2013, di un’addizionale IRES dell’8,5% (D.L. 133/2013 convertito in Legge in data 29 Gennaio 2014).
Sono state contabilizzate, integralmente a tale titolo, maggiori imposte per circa 19,5 milioni di euro.
Il risultato netto è pari a 136 milioni di euro, che – depurato dalla succitata componente fiscale – risulterebbe pari a 155,5 milioni di euro con un incremento del 13% (circa 18 milioni di euro) rispetto all’esercizio precedente.
Il patrimonio netto (compreso l’utile di esercizio) è pari a 152,5 milioni di euro.
Il patrimonio di vigilanza ammonta a 40,8 milioni di euro (adeguato rispetto al requisito patrimoniale complessivo richiesto per gli Istituti di Pagamento).