“Quello presentato da Cariparma è un piano industriale di largo respiro, lungimirante e socialmente responsabile. La nuova banca delineata dall’amministratore delegato Maioli guarda allo sviluppo: investe nella nuova occupazione giovanile, punta all’innovazione tecnologica senza compromettere il rapporto col territorio e promuove la parità di genere, favorendo l’accesso delle donne alle posizioni apicali”. Queste le parole usate dal segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, per commentare la presentazione del nuovo piano industriale di Cariparma ai sindacati.
“Confidiamo che il piano industriale del gruppo Cariparma possa essere d’esempio per gli altri istituti bancari italiani e stranieri, in un’ottica di sviluppo a lungo termine – ha aggiunto Sileoni -. Riteniamo, infatti, che l’unica strada per tornare a crescere sia rimettere al centro dell’industria bancaria lavoro e territorio. Quanto alla gestione delle uscite previste dal piano verificheremo che queste avvengano nel pieno rispetto del criterio di volontarieta’ e che la riorganizzazione sia attuata in conformità con le regole del contratto nazionale”.
Il piano Cariparma, spiega la Fabi, prevede 600 assunzioni a fronte di 300/400 uscite volontarie attraverso il Fondo di solidarietà, con saldo occupazionale positivo. Sarà poi rivisto il modello di servizio, con l’accorpamento di 40 filiali di piccole dimensioni e 162 “ridisegnate” con il nuovo layout leggero. Quanto alle politiche di re-branding sarà valorizzato il marchio Credit Agricole mantenendo il modello di banca federale, senza fusioni interne.