SimplyBiz Survey, le cinque previsioni per il 2012 nel mercato della consulenza creditizia

Il numero di gennaio di SimplyBiz ha regalato ai lettori del nostro mensile il primo Speciale Survey che abbiamo realizzato nelle ultime settimane del 2011. Agli operatori del mercato abbiamo chiesto le previsioni per quest’anno appena iniziato: quali sono le loro strategie, come si svilupperà il mercato e quali saranno le sfide da affrontare, chi vincerà e chi invece uscirà dal mercato, e quindi cosa fare per avere successo.

L’indagine, condotta online nella settimana compresa tra il 16 e il 23 dicembre, ha coinvolto 323 partecipanti ed è stata costruita grazie al supporto di EMFgroup, società di consulenza che ha elaborato i dati emersi. La survey ha avuto l’obiettivo di fornire al mercato indicazione concrete su 5 aspetti che potrebbero avere un impatto sul mondo della consulenza creditizia nel 2012. Il panel dei rispondenti si è diviso tra Molto Negativi, Negativi, Prudenti e Positivi

1. Solidità e capacità degli operatori di resistere alle sfide del mercato

Abbiamo chiesto ai partecipanti se prevedono un’uscita dal mercato di realtà della consulenza creditizia nel corso dell’anno. Il 40% dei rispondenti rientra nei Molto Negativi e prevede un’uscita dal mercato di oltre 10 operatori, mentre un altro robusto 30%, i Negativi, si aspetta che spariranno tra i 5 e i 10 operatori. Positivi solo il 15% degli intervistati.

2. Fattori chiave di successo per il 2012

I nostri lettori hanno risposto a una domanda precisa: quali sono le caratteristiche che un operatore della consulenza creditizia deve avere per avere successo? Il range di possibili risposte ha previsto: rete di vendita qualificata, ampia gamma prodotti, processi e organizzazioni efficienti e compliant, back office, capacità di up-selling e cross-selling della forza vendita. La qualità principale, per il 61% dei rispondenti, è la rete di vendita qualificata, seguita dall’ampia gamma prodotti (27%). Incide poco la capacità di up-selling e cross-selling, solo il 5%.

3. Livello di preparazione e investimenti sostenuti in risposta alla nuova regolamentazione, il D. Lgs. 141/2010

Quanto pensi che le società di consulenza siano preparate alla nuova normativa? È questa la domanda che abbiamo posto ai partecipanti: una domanda cruciale visto che i cambiamenti che porterà la legge saranno notevoli. Il 35% dei rispondenti ritiene che, al momento dell’indagine, solo le società più importanti sono preparate ad affrontare il nuovo scenario legislativo, mentre il 30% ritiene che, in generale, il mercato sia poco preparato, con 25% di utenti che sottolinea come la maggior parte delle società siano in attesa per capire i prossimi sviluppi normativi.

4. Nuova regolamentazione = maggiore professionalità per il consulente creditizio

Abbiamo chiesto se esiste un binomio tra la nuova legge e la professionalità degli operatori; in sostanza, il D. Lgs. 141/2010 creerà un aumento della professionalità? Hanno risposto sì il 55% dei partecipanti, no il 33% e non so il 15%.

5. Livello di soddisfazione verso la nuova regolamentazione

Qual è il livello di gradimento degli operatori nei confronti del Decreto? E, più nel dettaglio, cosa cambierebbero coloro che non sono soddisfatti? Sono emersi tre profili: quanti vorrebbero cambiare almeno una cosa (76%), i soddisfatti (17%) e gli insoddisfatti (7) che cambierebbero tutto o quasi della legge.

Un’ultima annotazione ci porta a sottolineare che l’aspetto più critico della 141 è il capitale minimo (indicato dal 32% di quelli che cambierebbero almeno una cosa) “che non è indice di qualità e andrebbe rimosso” e rappresenta “un impedimento alla libertà di impresa”, come i partecipanti hanno specificato.

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