L’indagine, condotta online nella settimana compresa tra il 16 e il 23 dicembre, ha coinvolto 323 partecipanti ed è stata costruita grazie al supporto di EMFgroup, società di consulenza che ha elaborato i dati emersi. La survey ha avuto l’obiettivo di fornire al mercato indicazione concrete su 5 aspetti che potrebbero avere un impatto sul mondo della consulenza creditizia nel 2012. Il panel dei rispondenti si è diviso tra Molto Negativi, Negativi, Prudenti e Positivi
1. Solidità e capacità degli operatori di resistere alle sfide del mercato
Abbiamo chiesto ai partecipanti se prevedono un’uscita dal mercato di realtà della consulenza creditizia nel corso dell’anno. Il 40% dei rispondenti rientra nei Molto Negativi e prevede un’uscita dal mercato di oltre 10 operatori, mentre un altro robusto 30%, i Negativi, si aspetta che spariranno tra i 5 e i 10 operatori. Positivi solo il 15% degli intervistati.
2. Fattori chiave di successo per il 2012
I nostri lettori hanno risposto a una domanda precisa: quali sono le caratteristiche che un operatore della consulenza creditizia deve avere per avere successo? Il range di possibili risposte ha previsto: rete di vendita qualificata, ampia gamma prodotti, processi e organizzazioni efficienti e compliant, back office, capacità di up-selling e cross-selling della forza vendita. La qualità principale, per il 61% dei rispondenti, è la rete di vendita qualificata, seguita dall’ampia gamma prodotti (27%). Incide poco la capacità di up-selling e cross-selling, solo il 5%.
3. Livello di preparazione e investimenti sostenuti in risposta alla nuova regolamentazione, il D. Lgs. 141/2010
Quanto pensi che le società di consulenza siano preparate alla nuova normativa? È questa la domanda che abbiamo posto ai partecipanti: una domanda cruciale visto che i cambiamenti che porterà la legge saranno notevoli. Il 35% dei rispondenti ritiene che, al momento dell’indagine, solo le società più importanti sono preparate ad affrontare il nuovo scenario legislativo, mentre il 30% ritiene che, in generale, il mercato sia poco preparato, con 25% di utenti che sottolinea come la maggior parte delle società siano in attesa per capire i prossimi sviluppi normativi.
4. Nuova regolamentazione = maggiore professionalità per il consulente creditizio
Abbiamo chiesto se esiste un binomio tra la nuova legge e la professionalità degli operatori; in sostanza, il D. Lgs. 141/2010 creerà un aumento della professionalità? Hanno risposto sì il 55% dei partecipanti, no il 33% e non so il 15%.
5. Livello di soddisfazione verso la nuova regolamentazione
Qual è il livello di gradimento degli operatori nei confronti del Decreto? E, più nel dettaglio, cosa cambierebbero coloro che non sono soddisfatti? Sono emersi tre profili: quanti vorrebbero cambiare almeno una cosa (76%), i soddisfatti (17%) e gli insoddisfatti (7) che cambierebbero tutto o quasi della legge.
Un’ultima annotazione ci porta a sottolineare che l’aspetto più critico della 141 è il capitale minimo (indicato dal 32% di quelli che cambierebbero almeno una cosa) “che non è indice di qualità e andrebbe rimosso” e rappresenta “un impedimento alla libertà di impresa”, come i partecipanti hanno specificato.