Speciale 2013: la cessione del quinto

A partire 2009 lo scenario del settore è stato ridisegnato. La crisi economica e le tensioni di liquidità hanno inciso sul contesto, come anche la circolare emessa quell’anno dalla Banca d’Italia e avente ad oggetto  proprio la cessione. Diversi operatori sono usciti dal mercato e dunque si sono aperte nuove opportunità, in particolare per gli istituti che intendono collocare questo prodotto tramite sportello. Anche per la cessione del quinto il 2013 sarà un anno di transizione, nel corso del quale tutti gli operatori dovranno adeguarsi alle nuove regole introdotte dal D. Lgs. 141 del 2010. In linea generale, le reti terze che riusciranno ad adeguarsi velocemente alla normativa potranno beneficiare dei nuovi spazi di manovra che si apriranno con la prevista riduzione del numero di mediatori e agenti in possesso delle qualifiche necessarie per operare.

Per Gabriella Bastelli, direttore Direzione cessione del quinto di Compass spa, Gruppo bancario Mediobanca, le cause della contrazione del mercato devono essere ricercate proprio nelle difficoltà di applicazione delle nuove norme, oltre che nell’attuale congiuntura economica. “Le regole contenute nel provvedimento – spiega Bastelli – stanno modificando profondamente il settore imponendo una riorganizzazione del comparto che coinvolge direttamente gli operatori tradizionali. Tale riorganizzazione ha compromesso le performance degli operatori stessi che oggi, seppure affiancati in maniera significativa dal canale bancario, convogliano circa il 50% della produzione complessiva del settore, come evidenziano i dati Assofin”.

Una situazione di incertezza cui si somma il mancato rinnovo della convenzione Inps per l’offerta della cessione del quinto ai pensionati, scaduta da circa tre anni. “L’istituto sottolinea l’esperta – sta continuando ad applicare le regole e i tassi della vecchia convenzione ormai obsoleta, frenando in questo modo l’offerta delle società finanziarie e delle banche convenzionate”.

In questo contesto, quali scenari è lecito ipotizzare per i prossimi mesi? “È plausibile che nel secondo semestre di quest’anno si possa registrare la ripresa di dinamiche di produzione più adeguate”, sostiene Bastelli, avvertendo però che “prima di formulare previsioni attendibili sarà opportuno vedere cosa accadrà a livello normativo e capire i conseguenti nuovi equilibri del mercato che si andranno consolidando nel corso dei prossimi mesi”.

Una posizione condivisa da Mario Giordano, amministratore delegato di Ibl Banca. “Stiamo affrontando una fase estremamente complicata, in cui i fattori di incertezza con cui devono confrontarsi gli operatori sono molteplici. Negli ultimi tre anni si è assistito a un calo continuo delle erogazioni. Ma quello che è accaduto non è il venir meno la domanda. È la qualità del credito che è peggiorata e di riflesso gli operatori hanno adottato criteri restrittivi per le erogazioni”.

Conseguenza diretta di ciò, aggiunge, è una flessione del mercato a due cifre, con l’uscita di molti soggetti. “Attualmente il 50% delle erogazioni di cessioni del quinto sono nelle mani dei primi 5 operatori. Questo perché il D. Lgs. 141 ha allontano molti mediatori e agenti che ormai non avevano più i requisiti per reggere la competizione crescente. Di per sé questo non è un male. In tal modo infatti si hanno meno soggetti ma più qualificati, con agenti controllati dagli enti eroganti, a maggiore garanzia del consumatore”.

Quello che si può prevedere per il prossimo futuro è per Giordano “una veicolazione del prodotto più trasparente rispetto al passato, grazie anche alla vendita tramite sportello bancario, ovviamente da parte di istituti specializzati”.

E dal punto di vista dei numeri? “Difficile dirlo. Se si avrà un miglioramento del quadro economico generale allora anche la cessione del quinto conoscerà una ripresa. In caso contrario la situazione resterà stabile”.