SimplyWine IV puntata
Mediazione creditizia e vino: punti di contatto e possibili contaminazioni tra due comparti solo all’apparenza distanti
Una bottiglia di vino. Quante volte abbiamo usato questa espressione, dando per scontato che il vino sia contenuto in un recipiente in vetro. Nel corso della storia, però, non è sempre stato così. In questa puntata di SimplyWine, vogliamo ripercorrere la storia della bottiglia esaminando in parallelo anche quella della mediazione creditizia. Per trovare, come sempre, punti di contatto e differenze tra mondo del vino e dell’intermediazione.
In principio era l’anfora
Quando si parla di vino bisogna partire dal presupposto che di contenitore non ce n’è uno solo, anzi. Il recipiente per contenerlo si è evoluto nel tempo, per rispondere alle necessità delle varie epoche. Il primo contenitore per il vino fu l’anfora, che nell’antichità risolveva il duplice problema del trasporto e della conservazione del vino, sebbene non fosse propriamente pratico. Il viaggio via nave necessitava infatti di strati di sabbia su cui adagiare le anfore, per evitarne la rottura; mentre il transito via terra risultava sempre molto rischioso.
Il secondo stadio: la botte
Una prima rivoluzione si verificò quando i maestri d’ascia Celti inventarono un metodo per costruire recipienti in legno a tenuta stagna: le botti. I Romani ne colsero l’utilità e la adottarono nel V secolo a.C. La botte garantiva infatti una grande praticità di trasporto anche via terra, oltre a contenere una maggior quantità di vino in uno spazio minore.
Dalla botte alla bottiglia
La svolta avvenne nel 1652, quando, grazie al progresso delle tecniche di lavorazione del vetro, vide la luce in Inghilterra la moderna bottiglia da vino. Grazie alla robustezza e alla praticità della nuova soluzione, il mercato del vino subì un notevole impulso e la “english bottle” si diffuse velocemente, dapprima in Francia, poi in Italia e, infine, in tutto il resto del mondo.
Di lì in avanti si verificò una rapida evoluzione nella forma, sempre più raffinata da un punto di vista estetico. Nacquero le prime bottiglie bordolesi, tipiche per contenere i vini rossi, e quelle renane, ideali per vini bianchi importanti come il Riesling.
L’era del tetrapak e dell’alluminio
Non più solo bottiglie. Con l’arrivo del terzo millennio, per il vino si è pensato di adottare contenitori in tetrapak, bag in box, lattine. L’obiettivo è chiaramente quello di soddisfare una clientela meno tradizionale, più giovane.
Gli albori della mediazione
Passando al mercato del credito, forse sorprenderà sapere che già i sacerdoti greci e babilonesi esercitavano a loro modo l’intermediazione per risolvere problemi di liquidità legati all’acquisto di un bene. La mediazione creditizia, tuttavia, affonda le proprie radici negli anni ‘70/’80 del secolo scorso. E ha avuto un’evoluzione molto rapida.
Nell’era dell’anfora della mediazione l’offerta era molto limitata e supportava esclusivamente le compravendite immobiliari. L’attività prevalente del mediatore creditizio era quella di raccogliere le pratiche presso le agenzie immobiliari. E non richiedeva particolari competenze: era sufficiente disporre delle conoscenze basilari e garantire buoni introiti alle banche. Non sempre, però, il risultato dell’attività era positivo.
Aumentano le dimensioni del mercato
La mediazione creditizia ha avuto la sua era della botte negli anni ’80 e ’90, quando si è assistito a un aumento dell’offerta e dei tassi proposti. Nell’era della botte, il mediatore creditizio, divenuto più consapevole del proprio ruolo e del potenziale rappresentato da una clientela diversificata, si andò specializzando. All’acquisizione dei mutuatari presso le agenzie immobiliari affiancò la ricerca di clienti attraverso la pubblicazione di inserzioni sui quotidiani e il volantinaggio. Gli istituti di credito iniziarono a proporre le prime convenzioni remunerative.
La diversificazione
Come il mercato del vino ha ricercato per i contenitori forme via via più accattivanti, la mediazione creditizia a metà degli anni ’90 si è avviata verso un percorso di professionalizzazione e specializzazione. È l’era della bottiglia. Gli istituti di credito si sono moltiplicati. I mutui si sono adeguati alle esigenze degli acquirenti della prima casa, coprendo l’80% e a volte il 100% del valore dell’abitazione. La clientela si è segmentata in retail, business, corporate; e i prodotti finanziari, apparivano sempre più dedicati: oltre al mutuo, sono comparsi nel portafoglio la cessione del quinto, il prestito, il leasing, il factoring, etc. La ricerca e l’acquisizione della clientela, infine, si è ampliata e diversificata: sono nati i primi call center, che hanno affiancato i canali già utilizzati.
L’era dell’omnichannel
Con il terzo millennio per la mediazione, come per il mondo dei vini, è arrivata la fase dell’ubiquità. L’evoluzione tecnologica proietta la mediazione nell’era dell’omni-channel. I clienti si cercano ovunque: online e offline. Sul web si usa il proprio sito internet, nel quale proliferano le landing page, i form di contatto e i preventivatori. Nascono i chatbot, si sfruttano i canali social, si moltiplicano i call center. Si parla di fintech, di digital transformation, di paperless e firma elettronica remota, nonché di tecnologie adottate dai device.
I mediatori sono sempre più vicini ai clienti, sempre e ovunque. E sono chiamati a garantire una maggiore professionalità nella consulenza.
Un vino per ogni storia
La rubrica SimplyWine è solita abbinare un vino a ogni argomento affrontato. Questa volta voglio limitarmi a raccontare una storia, anzi due. E lascio a voi lettori la scelta. Potete sbizzarrirvi a provare contenitori differenti o fare come me, che resto un purista: vetro, tappo e capsula.
Leggi anche:
SimplyWine, online la nuova rubrica di Roberto Matetich.
SimplyWine, prima puntata – prima parte: “Innovazione”: la parola d’ordine di mediatori creditizi e viticoltori.
SimplyWine, prima puntata – seconda parte: “Stefano Grassi è un innovatore, il Mario Incisa della Rocchetta della mediazione creditizia”.
SimplyWine, seconda puntata: “Oam e consorzi, organi nati per la tutela di settori diversi. Obiettivo comune: promuovere la qualità”.
SimplyWine, terza puntata: “Mauro Baldassin, l’uomo del lavoro di squadra. L’Éros della mediazione creditizia”.