Nel 2022 le perdite economiche globali dovute a disastri naturali sono ammontate a 275 miliardi di dollari. Con 125 miliardi di dollari, le perdite assicurate hanno coperto il 45% dei danni. Con l’uragano Ian in Florida, le perdite record causate dalle grandinate in Francia, le inondazioni in Australia e Sudafrica, le tempeste invernali in Europa e negli Stati Uniti e la siccità in Europa, Cina e Americhe, il 2022 è stato il secondo anno consecutivo in cui le perdite assicurate da catastrofi naturali hanno superato la soglia dei 100 miliardi di dollari. Ciò conferma la tendenza ad un aumento medio annuo del 5-7% dei sinistri assicurati negli ultimi tre decenni. A rivelarlo è l’ultimo rapporto Sigma di Swiss Re, presentato ieri.
“L’entità delle perdite nel 2022 non è una storia di eventi naturali eccezionali, ma piuttosto un quadro di una crescente esposizione immobiliare, accentuata da un’inflazione eccezionale. Anche se l’inflazione può diminuire, l’aumento della concentrazione di valore nelle aree vulnerabili alle catastrofi naturali rimane un fattore chiave per l’aumento delle perdite. Per il nostro settore questo è un invito sia a riflettere l’ultima esposizione ancora più attentamente nelle valutazioni del rischio, continuando a sostenere la società affinché sia migliore preparato”. A dichiararlo è stato ieri Martin Bertogg, head of catastrophe perils di Swiss Re.
In Italia eventi estremi passati da 348 del 2011 a 1.602 del 2021
Nell’ultimo decennio gli eventi meteorologici estremi in Italia, tra cui piogge intense, grandine e trombe d’aria, sono più che quadruplicati, passando da 348 eventi nel 2011 a 1.602 nel 2021. In totale, tra il 2013 e il 2022 le catastrofi naturali (terremoti, frane, alluvioni, siccità, etc) hanno provocato danni in Italia per un ammontare complessivo di 37 miliardi di dollari. Di questi, solo 5 miliardi erano assicurati. Ciò vuol dire che 32 miliardi non erano coperte da polizze, con un “protection gap” pari all’87% del totale.
“Purtroppo, le catastrofi naturali continuano ad aumentare sia di frequenza che di intensità, provocando danni sempre maggiori. Il settore assicurativo può svolgere un ruolo importante sia nel post, sostenendo le perdite ed aiutando la ricostruzione, sia nel pre, preparando ad attutire agli effetti degli eventi avversi. C’è ancora molto da fare, in particolar modo per l’Italia. Noi siamo il Paese più esposto alle calamità ma, ironicamente, ma siamo anche quelli meno protetti. Infatti da noi non è coperto dalle polizze l’87% delle perdite dovute a catastrofi naturali, mentre nel Regno Unito siamo al 25%, in Svizzera al 31%, in Francia al 47% e in Germania al 58%”, ha affermato Daniela D’Andrea, ceo di Swiss Re Italia.
L’inflazione ha aumentato il costo dei beni da assicurare
Con i disastri naturali che continuano a causare danni alle proprietà in tutto il mondo, la domanda di copertura è cresciuta. Allo stesso tempo, l’inflazione è aumentata negli ultimi due anni, con una media del 7% nelle economie avanzate e del 9% nelle economie emergenti nel 2022. L’effetto dei prezzi elevati, precisa il report, è stato quello di aumentare il valore nominale di edifici, veicoli e altri beni assicurabili, aumentando così le richieste di risarcimento per danni causati da catastrofi naturali.
“La tempesta economica non è finita e i tassi di interesse probabilmente aumenteranno ulteriormente, data la pressione inflazionistica esistente. Ciò significa costi di finanziamento più elevati e, di conseguenza, è probabile che il settore assicurativo sarà più cauto nell’impiego del capitale per una serie di motivi, compresa la valutazione del rischio e le perdite registrate. Poiché maggiori esposizioni si contrappongono a una ridotta propensione al rischio, è a nostro avviso probabile che prosegua il trend di crescita dei prezzi, incremento delle riserve e stretta per ciò che riguarda termini e condizioni”, ha affermato Jérôme Jean Haegeli, capo economista del gruppo Swiss Re.
Dall’uragano Ian danni assicurati tra 50 e 65 mld
L’evento più costoso dell’anno è stato l’uragano Ian, che a settembre ha investito la Florida con una tempesta di categoria 4, provocando perdite assicurate stimate tra 50 e 65 miliardi di dollari. Si tratta, secondo il report Sigma, del secondo evento di sinistro assicurato per catastrofe naturale più costoso dopo l’uragano Katrina.
Le perdite causate da grandine, inondazioni e tempeste
Ma, purtroppo, non è stato l’unico. In Francia la grandine ha determinato perdite per 5 miliardi di dollari, la più alta mai registrata. A febbraio 2022 in Europa Occidentale una serie di tempeste (Eunice, Dudley, Franklin) ha provocato danni assicurati per 4 miliardi di dollari, quasi il doppio della media del decennio precedente.
Anche le perdite globali dovute alle inondazioni sono state superiori alla media. L’evento principale è stato l’inondazione nell’Australia orientale nel febbraio-marzo 2022, la più grande catastrofe naturale mai verificatosi in Australia, che ha provocato perdite per le assicurazioni pari a 4,3 miliardi di dollari.
All’estremo opposto, i picchi di calore e la conseguente siccità, che hanno colpito tutto il mondo. In Brasile a soffrirne è stato il raccolto, in particolare soia e mais, con perdite assicurate pari a 1 miliardo di dollari.