I consumatori potranno presto ricorrere al Registro pubblico delle opposizioni per rifiutare di ricevere, oltre alle chiamate indesiderate tramite operatore, anche quelle effettuate con l’uso di sistemi automatizzati, modalità di contatto finora sfuggita alle limitazioni sancite dalla disciplina previgente. Lo ha annunciato lo scorso 18 gennaio il Garante per la protezione dei dati personali, segnalando di aver espresso parere favorevole al nuovo schema di regolamento sul registro pubblico degli utenti che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali.
Il testo modifica e aggiorna il funzionamento del cosiddetto Registro pubblico delle opposizioni (Rpo), al quale si devono iscrivere i consumatori che non desiderano più ricevere chiamate promozionali. Il testo accoglie le osservazioni espresse dal Garante per la privacy in precedenti pareri e tiene conto delle norme contenute nel “decreto capienze”.
L’iscrizione al Rpo comporterà, tra l’altro la revoca dei precedenti consensi espressi dai consumatori, così da evitare il perdurare di eventuali abusi.
“Apprezziamo il fatto che siano state accolte le indicazioni del Garante per la protezione dei dati personali al fine di offrire maggiori tutele ai consumatori contro le chiamate indesiderate, in particolare quelle automatizzate – ha affermato il presidente del Garante Pasquale Stanzione -. La modifica normativa apportata con il “decreto capienze” e questo nuovo regolamento attuativo, pur assicurando ampio spazio alla concorrenza e all’iniziativa commerciale, offrono tutela ai cittadini rispetto a un fenomeno, quale quello del telemarketing selvaggio, particolarmente invasivo e intollerabile, soprattutto per i più vulnerabili.
Lo scetticismo del Codacons
Dopo il via libera del Garante per la privacy al nuovo regolamento sul Registro delle opposizioni, si è dichiarato scettico il Codacons. Per l’associazione l’unica speranza può essere riposta nelle sanzioni nei confronti degli operatori. “In passato strumenti come il Registro delle opposizioni si sono rivelati un fallimento totale e non hanno fornito alcuna difesa agli utenti nei confronti delle telefonate moleste di società e call center – afferma il responsabile privacy Gianluca Di Ascenzo -. Staremo a vedere come il nuovo regolamento influirà sul settore del telemarketing e monitoreremo con attenzione il comportamento di aziende e call center. La nostra speranza è che le sanzioni verso gli operatori che non si atterranno alle regole, previste dal nuovo regolamento, possano rappresentare un valido deterrente per mettere definitivamente la parola fine al telemarketing selvaggio”.
Unione nazionale consumatori: italiani stanchi dopo 4 anni di attesa
Ha espresso dei dubbi sul funzionamento del nuovo sistema anche l’Unione nazionale consumatori (Unc). “Anche se da due mesi a questa parte, con l’emendamento al decreto legge Capienze, sono stati fatti indubbi passi avanti e oggi si è incassato anche l’ok del Garante della Privacy allo schema di regolamento sul Registro Pubblico delle Opposizioni, la verità è che da 4 anni esatti, ossia da quando è stata approvata la Legge n. 5 dell’11 gennaio 2018, che attendiamo la piena attuazione di quel provvedimento. Un tempo biblico inaccettabile”, ha affermato il presidente Massimiliano Dona. “Inoltre, da quando sarà effettivamente operativo il Registro? Gli italiani ne hanno fin sopra i capelli di telefonate moleste a tutte le ore del giorno. Non per niente la nostra petizione https://www.consumatori.it/nondisturbarmi/ sta avendo un successo clamoroso”, ha concluso.
Adoc: consumatori sentinelle pronte a segnalare disservizi
Sulla stessa lunghezza d’onda l’Associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei consumatori (Adoc), promossa dalla Uil, che, pur accogliendo con favore il parere del Garante per la privacy, ha sottolineato come siano stati necessari quattro anni “per partorire un testo che ‘permetterebbe’ ai consumatori di opporsi alla ricezione di telefonate indesiderate da parte di operatori oppure di sistemi automatizzati, questi ultimi fino ad ora erano rimasti fuori dalla disciplina”. Il presidente Roberto Tascini ha citato a tal proposito il detto “tra il dire e il fare…”. “Auspichiamo che venga realmente messo in atto quanto previsto. I consumatori sono sentinelle e li invitiamo, non appena il regolamento sarà operativo, a segnalarci disservizi e disfunzioni del sistema, al fine, come associazione a difesa dei consumatori, di poterci attivare a loro tutela e orientamento”, ha aggiunto.