Telemutuo: decisione Bce forte ma necessaria. Tassi mutui continueranno a crescere ma sono ancora su valori contenuti

l mutui a tasso variabile continuano ad accelerare. L’intervento di politica monetaria annunciato il 21 luglio scorso da parte della Banca centrale europea (Bce), che ha aumentato i tassi di interesse di 50 punti base, ha determinato una nuova spinta nella direzione del tasso variabile rispetto al fisso. “L’incremento del costo del denaro da parte del direttivo di Francoforte è stato il primo dal 2011 e ha preso in parte alla sprovvista i mercati che si attendevano un rialzo dei saggi più contenuto, dello 0,25%, come annunciato a giugno – ha dichiarato Angelo Spiezia, amministratore delegato di Telemutuo -. Si è trattato di una decisione forte, ma certamente necessaria per assicurare il ritorno dell’inflazione verso il target del 2% nel medio periodo”.

I tassi dei mutui oggi

L’intervento della Bce ha mutato lo scenario di riferimento sul fronte del costo del denaro determinando effetti significativi anche sul fronte dei mutui. A cui vanno ad aggiungersi le tensioni geopolitiche che non sembrano destinate a trovare una fine nel breve periodo determinando incertezza e instabilità sui mercati. 

Per la prima volta da inizio anno il livello dell’irs (ovvero l’eurirs), il parametro di indicizzazione dei mutui a tasso fisso, ha invertito il cammino di crescita registrando una frenata di un quarto di punto percentuale dopo aver messo a segno un aumento medio dell’1,5% tra gennaio e giugno 2022. “Questo parametro è legato a scenari previsionali di lungo periodo e la prospettiva per il futuro è quella di ritrovare un maggiore equilibrio tra le due tipologie di tasso d’interesse. Oggi il tasso (Tan) per il mutuo a tasso fisso si attesta in una forchetta compresa tra il 2 e il 3%, a seconda delle offerte proposte dalle banche”, ha proseguito Spiezia.

Cosa deve aspettarsi, invece, chi propende per un mutuo a tasso variabile? In questo caso il Tan parte oggi da un minimo dello 0,45%. E questo, in conseguenza del fatto che l’Euribor (ovvero il parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile), si attesta ancora su livelli molto convenienti nonostante i recenti rialzi. Questa differenza si traduce in una rata di gran lunga inferiore per chi sceglie questa tipologia di finanziamento che può arrivare a garantire un risparmio sulla rata mensile anche di qualche centinaio di euro.

Il dibattito a cui stiamo assistendo sul rialzo del costo dei mutui a tasso fisso rispetto al variabile non tiene conto della grande convenienza ancora presente nell’accensione di un mutuo rispetto ai costi che abbiamo osservato in passato – ha sottolineato Spiezia -. Basti guardare al rapporto mensile dell’Abi per farsene un’idea. Se a giugno 2022 il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è riportato per la prima volta sui livelli di cinque anni fa a 2,05%, è anche vero che a fine 2007 il tasso medio sui mutui era addirittura del 5,72%, poco meno di 4 punti percentuali al di sopra dei valori attuali”.

Previsioni dei tassi dei mutui per i prossimi 5 anni

Per scegliere, dunque, il mutuo più adatto alle proprie esigenze è bene analizzare l’evoluzione attesa del livello dei tassi per i prossimi mesi. In base alle analisi degli esperti di Telemutuo, i tassi d’interesse in Europa continueranno a crescere ancora per lungo tempo. Il prossimo intervento dovrebbe arrivare già a settembre con un ulteriore rialzo, almeno dello 0,25%, da parte della Banca Centrale Europea a cui andranno ad aggiungersene altri per arrivare, entro fine anno, a un livello dei tassi in Europa compreso tra l’1% e l’1,20% rispetto allo 0,50% di oggi.

Questi interventi determineranno un impatto sull’Euribor che, aumentando, farà lievitare le rate dei mutui a tasso variabile. Di quanto e in quanto tempo? “Difficile prevederlo – ha ammesso Spiezia -. Non possiamo tenere conto di imprevedibili eventi futuri. Le proiezioni attuali per i prossimi cinque anni, segnano un Euribor 3 mesi a +1,31% a dicembre 2022, +2,24% a dicembre 2024, +2,44% a dicembre 2027”.

Mutuo a tasso fisso, variabile oppure con cap?

Questo scenario sta spingendo molte persone a riflettere su quale sia la tipologia di mutuo più conveniente. Se, fino a pochi mesi fa, la quasi totalità dei mutuatari sceglieva il fisso, da questa primavera ha iniziato a crescere la percentuale di chi propende per il variabile. «Nelle ultime settimane abbiamo assistito al ritorno sul mercato di alcune soluzioni che permettono di tutelarsi rispetto a eventuali rialzi eccessivi – ha sottolineato Spiezia -. Due delle formule più gettonate sono il mutuo a rata costante (in cui varia la durata complessiva del finanziamento), e il mutuo con cap, molto caldeggiato ultimamente dalle banche. Un prodotto, quest’ultimo, che può essere decisamente conveniente, anche se va valutato a seconda della situazione personale”.