To Be porta in crowdfunding la connettività li-fi, basata su luce led

To Be, logoIn meno di una settimana ha già superato l’obiettivo minimo di 350.000 euro la campagna di crowdfunding lanciata su Mamacrowd da To Be srl, pmi italiana specializzata nello sviluppo di soluzioni li-fi. A credere nella tecnologia capace di trasmettere i dati attraverso la luce led anche investitori istituzionali tra cui il fondo Azimut Elitf – Venture Capital Alicrowd III.

La raccolta capitali si propone di accelerare la crescita dell’azienda, migliorare i servizi già esistenti sulla piattaforma e accelerare lo sviluppo di nuove funzionalità per arricchire l’offerta.

Nata nel 2016 dalla visione di Francesco Paolo Russo di rendere ogni luce una fonte di informazioni e dalla ventennale esperienza nel settore illuminotecnico e domotico di Raniero Pani, To Be è nata per soddisfare la crescente domanda di traffico dati con una connessione veloce, sicura e integrabile con sistemi di illuminazione che riducono il consumo energetico.

“In To Be abbiamo deciso di dare la possibilità a tutti di diventare protagonisti della LiFi Revolution e sostenere con noi la transizione verso una nuova era, dove il mondo della luce e quello delle telecomunicazioni vanno a convergere in una rivoluzione tecnologica che sta interessando questo settore. La campagna di crowdfunding apre le porte a un nuovo livello di comunicazione tra il fisico (l’utente) e il digitale (i dati) e il progetto LiFi Zone è solo il primo tassello del nostro piano di crescita. La raccolta capitali servirà a dare maggior struttura all’azienda, consolidare la nostra posizione di leadership sul mercato italiano, accelerare gli sviluppi che stiamo facendo e, non ultimo per importanza, cominciare a guardare all’estero con coraggio ed ambizione”, ha dichiarato Francesco Paolo Russo.

La diffusione di LiFi Zone

Con i suoi oltre 200 punti li-fi attivi tra musei, ospedali, scuole e uffici, To Be ha raggiunto importanti traguardi nazionali come l’installazione della LiFi Zone a Pompei- trasformandolo così nel primo sito archeologico dotato di tecnologia li-fi; nella Asl Napoli 2 Nord, con i primi ospedali li-fi in Italia ed Europa; nell’Istituto Comprensivo Rosetta Rossi di Roma, prima scuola li-fi in Italia, e successivamente alcuni istituti scolastici di Camerino, Macerata, Pollenza e San Severino Marche.

Le partneship già attive

L’innovativa società tech vanta già partnership e collaborazioni strategiche e commerciali con Signify (ex Philips Lighting), multinazionali nel settore tlc e system integrator, oltre ad aver ottenuto un round pre-seed di 75.000 euro da Magic Spectrum, acceleratore dedicato alla connettività della rete nazionale di acceleratori di Cdp Cassa Depositi e Prestiti, gestito da Digital Magics.

To Be ha, inoltre, ottenuto finanziamenti pubblici a fondo perduto per circa 266.000 euro, poiché “i progetti di sviluppo e le soluzioni dell’azienda rispondono pienamente ai principali trend tecnologici e di finanziamento europeo e del PNRR che abbracciano missioni di transizione ecologica, digitale e delle infrastrutture di rete”, precisa una nota stampa.

Come funziona LiFi Zone

LiFi Zone è basata su un’infrastruttura cloud, capace di scalare rapidamente, consentendo di accedere da remoto in qualunque momento per gestire e monitorare tutte le funzionalità associate ai punti luce li-fi nei diversi siti di interesse. “L’architettura della soluzione prevede un componente software, ovvero una app (integrabile anche in soluzioni di terze parti) sviluppata appositamente per abilitare i devices alla ricezione del segnale e l’installazione di una componente hardware, ossia corpi illuminanti led dotati di un particolare modulatore li-fi grazie al quale la stessa luce che illumina una stanza veicola le informazioni direttamente sullo smartphone delle persone – prosegue il comunicato -. Questa tecnologia, proprio per le sue caratteristiche innovative di trasmissione dati, trova applicazione negli ambienti più disparati: musei, parchi archeologici, scuole, ospedali, retali, uffici, luoghi sensibili alle onde radio e dal punto di vista della cyber security. Può funzionare, nelle sue varie declinazioni, tanto come un sistema di navigazione indoor in cui l’utente, spostandosi sotto i vari coni luminosi provenienti dalle lampade, riceve informazioni puntuali e riesce a essere guidato lungo un percorso, quanto come un sistema di connettività wireless come se fosse un wi-fi ma via luce”.

LiFi Zone, a differenza dei tradizionali tool di navigazione che si basano su Bluetooth o GPS che hanno margini di errore nell’ordine dei metri, può sbagliare al massimo di qualche centimetro. Questa caratteristica ha un grande impatto sociale, infatti, per l’indoor navigation, oltre ad abilitare differenti tipi di contenuti mediali, grazie alla elevata precisione di geolocalizzazione e attraverso input di tipo audio e/o video in relazione al target di utente, aiuta le persone con disabilità nella fruizione di percorsi sicuri negli ambienti.