Il 15 dicembre è stato costituito l’osservatorio provinciale presso la prefettura di Torino in materia di risorse e convenzioni antiusura e antiracket, a vantaggio del tessuto economico e sociale.
Si tratta del primo risultato del protocollo d’intesa per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni dell’usura e dell’estorsione sottoscritto tra il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese; la prefettura di Torino; la commissione regionale Abi Piemonte; il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio; il sindaco di Torino, Chiara Appendino; il direttore della sede regionale della Banca d’Italia, Lanfranco Suardo, e il mondo delle associazioni di categoria e fondazioni antiusura.
“Tenuto conto del rischio di ricadute economiche su famiglie ed imprese connesse alla crisi da coronavirus con il rischio di espansione di fenomeni criminali, nell’accordo si segnala l’obiettivo di rendere ulteriormente proficuo il rapporto tra le banche e tutti gli interlocutori coinvolti nella prospettiva di una sempre più efficace opera di prevenzione dei fenomeni criminali dell’usura e dell’estorsione. Priorità perseguibile anche attraverso l’incremento degli strumenti di sostegno alle famiglie, alle microimprese o più in generale alle piccole medie imprese in momentanea difficoltà”, si legge nella nota stampa di presentazione dell’iniziativa.
I compiti dell’osservatorio antiracket di Torino
Tra i compiti del nuovo osservatorio antiusura di Torino figurano:
- la promozione di iniziative di informazione sull’utilizzazione dei Fondi di prevenzione dell’usura, mantenendosi in stretto contatto con i confidi, le associazioni di categoria ed altri soggetti pubblici e privati impegnati nel settore;
- il monitoraggio dell’applicazione del presente protocollo ai fini della migliore definizione di strategie di prevenzione e contrasto, anche d’intesa con le banche;
- il sostegno verso iniziative di prevenzione del fenomeno dell’usura, inteso anche nelle sue forme meno incidenti, quali il sovraindebitamento e la mancanza di oculatezza nella gestione del denaro (educazione finanziaria).
Gli ambiti di intervento
Il Protocollo inoltre prevede precisi e importanti ambiti di intervento con l’obiettivo di assicurare l’efficiente e rapido accesso al credito soprattutto per quelle categorie danneggiate dal prolungato periodo di sospensione delle attività lavorative, così da prevenire anche possibili effetti distorsivi e preservare l’integrità dell’economia legale.
In particolare:
- attività di supporto alle banche dalla Camera di commercio locale e dalle associazioni di categoria firmatarie per una più approfondita conoscenza delle singole realtà aziendali interessate ad accedere ai finanziamenti;
- ampia diffusione delle informazioni riguardanti le possibilità di accesso al credito bancario e delle misure di sostegno alla liquidità introdotte dalla normativa;
- condivisioni di informazioni per favorire il dialogo tra le banche e i soggetti richiedenti i finanziamenti;
- monitoraggio, da parte degli enti che già vi provvedono a livello nazionale (Mediocredito Centrale, Sace, Consap), dell’andamento delle misure normative di sostegno al bisogno di liquidità delle famiglie e delle imprese.