Documenti e perizie contraffatti per dimostrare il possesso di immobili inesistenti e ottenere erogazioni di finanziamenti su conti correnti creati ad hoc. Era questo il meccanismo della truffa sventata l’anno scorso dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta. Due giorni fa, il gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura, ha emesso altri quattro provvedimenti cautelari nei confronti di quattro napoletani. Nello specifico sono state eseguite una misura applicativa della custodia cautelare in carcere nei riguardi di Antonio D’alessandro, nato a Casoria; due misure applicative dell’obbligo di presentazione alla p.g. nei confronti di Francesco Abate, nato a Ottaviano, classe ’63 e di Alessandro Carleo, nato a Napoli classe ’64; una misura applicativa dell’obbligo di dimora nel territorio di Napoli nei riguardi di Giuseppe Alimonda.
D’Alessandro, Carleo e Alimonda sono chiamati a rispondere di associazione a delinquere. Antonio D’Alessandro anche di riciclaggio e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. Carleo e Alimonda anche di truffa e Francesco Abbate per il reato di riciclaggio commessi a Caserta e altri luoghi fino al 2007.
In tutto sono 18 le persone indagate per reati che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla truffa, al riciclaggio e al falso.