Uif: dal 2007 al 2021 sos passate da 12.500 a 139.500. Le nuove sfide poste da pandemia e conflitto in Ucraina

Uif LogoL’Unità di informazione finanziaria (Uif) è passata dalle 12.544 segnalazioni di operazioni sospette del 2007, il suo primo anno di attività, alle 139.524 del 2021.

Il 2022 è il quindicesimo anno di vita della Uif, che ha iniziato a operare il 1° gennaio 2008, sotto la direzione di Giovanni Castaldi, subentrando all’Ufficio Italiano dei Cambi nel ruolo di financial intelligence unit”, ha dichiarato questa mattina il direttore Claudio Clemente nel corso della presentazione del Rapporto annuale per il 2021.

In questi quindici anni sono aumentati le categorie di operatori assoggettati a obblighi antiriciclaggio, le autorità coinvolte, i volumi e le tipologie di informazioni trattate – ha proseguito -. Tutti gli attori del sistema antiriciclaggio hanno giocato un ruolo fondamentale nel potenziamento della sua efficacia. La soluzione istituzionale adottata dal legislatore italiano per la Uif, con la collocazione presso la Banca d’Italia, ha dato enfasi alla natura amministrativa e all’indipendenza dell’Unità, garantendo nel tempo disponibilità di risorse, adeguate professionalità, autonomia operativa e gestionale, specializzazione nelle funzioni di analisi finanziaria distinte da quelle investigative, capacità di scambiare informazioni in modo diretto e autonomo”.

La risposta non è mancata: mentre nei primi sedici anni di funzionamento del sistema erano pervenute complessivamente poco meno di 78.000 segnalazioni, nel periodo successivo ne sono arrivate più di un milione, con valori annui che sono aumentati di oltre dieci volte fra il 2007 e il 2021. “Sono stati fortemente ridotti i tempi di invio delle segnalazioni, è cresciuto il livello di complessità delle informazioni in esse contenute, si è affinata la capacità di una buona parte dei soggetti obbligati di intercettare fenomeni nuovi e articolati – ha aggiunto Clemente -. Specie nell’ultimo triennio si è osservato un notevole incremento della ricchezza informativa delle sospette: nel 2019 i soggetti segnalati erano 500.000 circa (presenti in 106.000 segnalazioni), mentre nel 2021 si sono attestati a oltre 1.300.000 (in 140.000 segnalazioni), facendo segnare un progresso del 170% a fronte di un aumento delle sospette del 32%. Analogo andamento si è osservato per le operazioni e i rapporti segnalati (rispettivamente +216% e +137%)”.

Gli ultimi anni hanno posto la Uif e l’intero sistema antiriciclaggio di fronte a nuovi e rilevanti rischi. Dal 2020 la pandemia ha esposto i sistemi economici e sociali a uno shock negativo pesante e inatteso, rendendo gli operatori più fragili ed esposti alle infiltrazioni di organizzazioni criminali aggressive e pervasive. “Oggi vanno scongiurati i rischi che i fondi e le garanzie pubbliche messi a disposizione per fronteggiare la crisi possano essere intercettati dalla criminalità. L’azione di prevenzione della Uif deve farsi ancora più attenta e decisa – si legge nel report -. Anche nelle fasi più acute della pandemia, che hanno richiesto un generalizzato ricorso al lavoro a distanza, l’attività della UIF non ha rallentato. Il cambiamento organizzativo imposto dall’emergenza sanitaria è stato anzi un’occasione per accelerare processi e metodi di lavoro che erano già stati avviati presso l’Unità e che hanno consentito ulteriori aumenti di produttività e una migliore conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro degli addetti. Il conflitto in Ucraina da febbraio 2022 ha richiesto un ulteriore impegno alla UIF, che ha partecipato all’attuazione delle iniziative e delle misure nei confronti di esponenti del regime russo, collaborando con le altre autorità competenti nel favorire l’efficace applicazione delle sanzioni finanziarie, nell’individuazione e nel congelamento dei beni riconducibili ai soggetti designati. La UIF ha anche contribuito all’efficace applicazione delle misure restrittive decise dalla comunità internazionale, fornendo indicazioni al settore privato. Inoltre l’Unità ha ampiamente utilizzato le basi dati disponibili per monitorare la sussistenza di fondi riconducibili a soggetti designati presso intermediari italiani, anche attraverso società e veicoli nazionali ed estere. La UIF partecipa a un gruppo di lavoro internazionale finalizzato a definire il possibile apporto delle FIU nell’individuazione di beni riconducibili a soggetti designati con gli strumenti dell’analisi finanziaria e della collaborazione. Emerge tuttavia la necessità, a fronte di contesti nazionali molto eterogenei, di un ampliamento su base armonizzata del mandato delle Fiu”.