Nel 2023 si sono ridotte del 3,2% le segnalazioni di operazioni sospette ricevute dall’Uif (Unità di informazione finanziaria per l’Italia), attestandosi a 150.418. Lo segnala il Rapporto annuale dell’Unità, nel quale si precisa che, a fronte della riduzione dei flussi continua a crescere la complessità delle segnalazioni.
“La riduzione del 3% rispetto al 2022 è conseguenza del minore afflusso di segnalazioni da parte degli intermediari bancari e finanziari – si legge nel report -. Di converso è aumentato l’apporto dei soggetti obbligati non finanziari, tra i quali restano prevalenti i prestatori dei servizi di gioco e i notai. Le comunicazioni trasmesse dalle Pubbliche Amministrazioni sono più che raddoppiate; tuttavia la loro collaborazione resta, in termini assoluti, ancora marginale e riconducibile a un numero molto ristretto di enti. La diminuzione del contributo proveniente dal settore finanziario si collega, in parte, all’assestamento di nuove procedure di monitoraggio delle transazioni utilizzate dai segnalanti di maggiore dimensione, nonché alle iniziative intraprese dalla Uif per sensibilizzare i soggetti obbligati a evitare segnalazioni carenti sotto il profilo qualitativo o caratterizzate da finalità meramente cautelative”.
L’efficienza dei processi
L’adeguamento degli strumenti di analisi ha permesso di accrescere l’efficienza e l’efficacia dei processi. Gli esiti investigativi e i riscontri della Dna confermano l’efficacia dell’attività svolta.
Il 1° gennaio 2024 sono entrati in vigore i nuovi indicatori di anomalia. La Uif ha avviato nel 2023 un progetto per un sistema di monitoraggio della qualità della collaborazione attiva, basato su indicatori riferiti al grado di partecipazione al sistema antiriciclaggio, alla qualità sostanziale, all’accuratezza formale della compilazione delle segnalazioni di operazioni sospette (sos) e alla tempestività della collaborazione.
In ambito fiscale è significativo il flusso segnaletico connesso con le politiche di sostegno dell’economia e in particolare con il Pnrr. Cresce l’utilizzo di strumenti fintech finalizzati a ostacolare la tracciabilità dei flussi finanziari; sono sempre più diffuse le frodi informatiche.
I controlli ispettivi e cartolari dell’Unità – raddoppiati rispetto all’anno precedente – hanno riguardato anche settori innovativi e a elevato rischio, quali il crowdfunding, la compravendita di crediti fiscali tramite piattaforme digitali e il ricorso a servizi di iban virtuali. Nell’acquisto di voucher per la distribuzione di moneta elettronica, la ricarica di conti di gioco e la prestazione di servizi in attività virtuali sono emersi rischi legati alla mancata identificazione dei relativi acquirenti.
Il monitoraggio dei bonifici esteri rilevati nelle segnalazioni antiriciclaggio aggregate (sara) ha portato all’identificazione di flussi potenzialmente illeciti verso la Russia triangolati con paesi terzi. Nel quadro dell’analisi strategica sono proseguiti gli approfondimenti sull’utilizzo di imprese “filtro”, che facilitano le frodi c.d. carosello IVA anteponendosi alle cartiere. Sono stati sviluppati indicatori di irregolarità nell’utilizzo di fondi pubblici e definite misure di rischio per le gare d’appalto, che hanno evidenziato una notevole eterogeneità del rischio corruttivo fra territori e per dimensione della stazione appaltante.
Le collaborazioni istituzionali
Le richieste di informazioni da parte dell’Autorità giudiziaria e degli Organi investigativi sono significativamente aumentate (+31,3%). Il nuovo Protocollo di intesa siglato alla fine del 2023 fra la UIF, la DNA, il Dipartimento di Pubblica sicurezza (per conto della DIA) e la Guardia di Finanza punta a razionalizzare le modalità di scambio delle informazioni e a valorizzarne la condivisione fra i partecipanti. Gli scambi informativi con le FIU estere sono lievemente diminuiti.
Al fine di consolidare la fiducia dei segnalanti e dei cittadini nel sistema antiriciclaggio e di tutelarne l’efficacia, la UIF ha rafforzato i presìdi a tutela della sicurezza dei sistemi informatici e della riservatezza delle informazioni. Continua lo sviluppo di iniziative di data science, volte a massimizzare l’efficienza operativa e l’efficacia dell’analisi.
L’evoluzione del quadro normativo
A metà giugno sono stati pubblicati i tre atti legislativi che completano il nuovo assetto regolamentare antiriciclaggio dell’Unione europea (l’Aml Package): il regolamento istitutivo dell’Autorità europea, l’Amla; il regolamento relativo alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio e finanziamento del terrorismo (il c.d. nuovo rulebook armonizzato); la sesta direttiva antiriciclaggio.
“Fulcro del quadro normativo armonizzato è la nuova Autorità antiriciclaggio europea, con sede a Francoforte, che agirà nella doppia veste di supervisore sovranazionale e di Meccanismo di supporto e coordinamento delle FIU. L’Autorità, il cui staff a regime supererà le 400 unità, avvierà le proprie funzioni gradualmente a partire da metà 2025; verranno sviluppati dapprima i compiti di supervisione indiretta nel settore finanziario e di sorveglianza nel comparto non finanziario e le attività del Meccanismo di supporto e coordinamento delle FIU. L’inizio della supervisione diretta è previsto non prima del 2028”, precisa il rapporto.
Le prospettive
A breve prenderà avvio la Mutual Evaluation del sistema antiriciclaggio italiano da parte del Gafi. La Uif è chiamata a fornire un contributo rilevante soprattutto per gli aspetti inerenti alla valutazione dell’efficacia dell’azione di prevenzione.