“Il mercato della cessione del quinto merita di svilupparsi ma questo potrà avvenire nel momento in cui una serie di incertezze e interpretazioni, più o meno ambigue, verranno meno. Allora diventerà un mercato concorrenziale con soggetti che competono tutti con le stesse armi. E sono convinto che anche il costo del prodotto sarà più che compensato dai vantaggi di sdoganare pienamente questo comparto”. È la previsione che Umberto Filotto, segretario generale Assofin, ha avanzato per il settore della cessione del quinto nell’ambito della prima giornata del Leaderhip Forum, tenutasi oggi.
Il comparto nel 2022 è andato bene. “È cresciuto, ancorché meno del credito al consumo nel complesso, più o meno la metà, ha fatto un +100%. Con una dinamica meno brillante nel terzo e quarto trimestre. Ma sono abbastanza confidente che, risolte una serie di criticità, questo è un mercato che ha delle belle prospettive”, ha dichiarato Filotto al microfono di Enrico Pollino.
Il segretario generale di Assofin ha ricordato come la cessione del quinto sia un prodotto quasi solo italiano, poiché ha un equivalente soltanto in Brasile.
Ha parlato inoltre di un finanziamento che consente ai consumatori di accedere a condizioni competitive rispetto ai prestiti personali ma che però negli ultimi anni è stato investito da vere e proprie tempeste normative, con ribaltamenti di fronte legati alla sentenza Lexitor e alle sue interpretazioni. “È stato come se qualcuno a un certo punto avesse detto: ‘D’ora in avanti al semaforo si passa con il rosso e ci si ferma con il verde. E un vigile avesse deciso di multare gli automobilisti per i 10 anni in cui erano passati con il verde. Una cosa non molto logica, né molto equa”, ha aggiunto.