Unicredit: nel primo trimestre utile netto a 449 milioni

“Questo risultato positivo – ha aggiunto Ghizzoni – è stato raggiunto grazie alla crescita dei ricavi, ad accantonamenti che sono tornati a livelli di normalità, a un ottimo andamento dell’attività di negoziazione e alla costante implementazione del Piano Strategico. La nuova struttura del Gruppo inizia a mostrare i primi risultati positivi e continuano il focus sul contenimento dei costi e la rifocalizzazione delle attività nell’Europa dell’Est. Il modello di grande banca commerciale, basata su una forte solidità patrimoniale e su una consolidata dimensione internazionale, ci consente di giocare un ruolo sempre più rilevante in Europa per la crescita dell’economia reale, delle famiglie e delle imprese. È importante sottolineare come alla crescita dell’utile netto del trimestre l’attività della banca nei Paesi dell’Europa occidentale abbia contribuito in maniera rilevante. In Italia, per il secondo trimestre consecutivo, i flussi di nuovi crediti deteriorati sono diminuiti”.

RISULTATO DI GESTIONE: RICAVI PIÙ SOLIDI E RETTIFICHE SU CREDITI A LIVELLI INFERIORI

Il risultato di gestione del Gruppo ha toccato €449 milioni nel 1trim13, sostenuto da un sostanziale aumento dei ricavi (+5,6% trim/trim al netto delle operazioni di riacquisto del 4trim12) e dal ritorno delle rettifiche su crediti a livelli inferiori (?73,3% trim/trim). Nel 1trim13 il risultato netto di gestione è passato a €1,1 miliardi. In una prospettiva geografica l’Europa occidentale ha messo a segno un risultato netto di gestione di €463 milioni, tornando a dare un contributo positivo dopo vari trimestri difficili; al tempo stesso CEE e Polonia hanno contribuito con €626 milioni, confermando l’importanza della diversificazione geografica.

I ricavi hanno segnato un significativo aumento (+5,6% nel trimestre, al netto delle operazioni di riacquisto), con una crescita dei ricavi core2 (+0,4% trim/trim) dovuta in particolare all’Europa occidentale (+2,0% trim/trim). In un contesto difficile, con tassi d’interesse a un livello costantemente basso e una scarsa domanda di prestiti commerciali che ha determinato il calo dei volumi in Europa occidentale, il margine d’interesse si è stabilizzato a €3,3 miliardi nel 1trim13 (?0,6% trim/trim) grazie a decise azioni di re?pricing sulle passività. Le commissioni sono aumentate del 2,1% trim/trim (+0,7% a/a) giungendo a €2,0 miliardi, per lo più con il contributo dei servizi d’investimento in Italia e per un aumento dei servizi di finanziamento nel CIB, in particolare in Germania. L’attività di negoziazione ha raggiunto €650 milioni, un risultato positivo grazie al buon andamento dei mercati registrato a inizio trimestre.

Il trend generale dei costi operativi conferma le iniziative di contenimento dei costi adottate, con una riduzione dell’1,8% su base annua, sostenuta da una diminuzione di quasi 4.000 FTE. I costi operativi sono aumentati del 2,1% trim/trim: le spese per il personale sono cresciute del 5,5% trim/trim, in seguito ai rilasci una tantum di componenti di retribuzioni variabili nel 4trim12; al netto di questa voce, le spese per il personale sarebbero diminuite dell‘1,4% trim/trim. La rigorosa disciplina imposta alle Altre spese amministrative è stata confermata dai costi per IT e Real Estate, in calo del 3,1% nel trimestre. La riduzione del personale è proseguita anche nel 1trim13: il numero di FTE è diminuito di 877 unità in tutto il Gruppo, in particolare nel Commercial Bank Italia e

Germania, pur essendo state effettuate nuove assunzioni in tutte le aree geografiche. Tra le altre misure attuate nel trimestre per migliorare l’efficienza va considerata l’internalizzazione di varie attività con il ricollocamento della forza lavoro interna.

RALLENTAMENTO DEL DETERIORAMENTO DEL CREDITO IN ITALIA

Le iniziative adottate per ridurre i futuri flussi ai crediti deteriorati stanno iniziando a dare i primi risultati. Nel 1trim13 abbiamo assistito a un rallentamento del deterioramento del credito: in Italia i flussi lordi verso i crediti deteriorati sono scesi del 18,3% trim/trim, in calo per il secondo trimestre consecutivo. I flussi sono inoltre stati inferiori a quelli registrati nel 1trim12.

NUOVA ORGANIZZAZIONE DEL BUSINESS IN PROSPETTIVA REGIONALE

A partire dal 1° gennaio 2013 è operativa la nuova organizzazione del Gruppo. È stato adottato un nuovo schema di reporting, che passa da un’articolazione per divisioni a una strutturazione regionale, con maggiore visibilità sulla redditività per area geografica al posto dei singoli settori d’attività. La nuova struttura comprende i segmenti seguenti: Commercial Bank Italia, Commercial Bank Germania, Commercial Bank Austria, Cee e Polonia e un approccio globale su alcune attività transnazionali, quali Corporate and Investment Banking (CIB), Asset Gathering, Asset Management e Global Banking Services (GBS).

Il nuovo sistema di reporting evidenzia la dinamica positiva di alcuni segmenti, che si contraddistinguono per un elevato potenziale di creazione di valore. Commercial Bank Italia ha raggiunto il break?even e ha validamente ridotto il costo della raccolta; Asset Gathering ha confermato di essere un settore ad alta crescita, con €2,1 miliardi di flussi netti nel 1trim13, una base di attivi finanziari totali di €71,0 miliardi con un ROAC (Return On Allocated Capital) elevato; Asset Management ha fatto leva sul consolidamento dei canali non?captive con €2,5 miliardi di

flussi netti, generando un miglioramento significativo del ROAC; Corporate and Investment Banking ha generato una Redditività del Capitale Allocato del 17%.

GESTIONE DELLO STATO PATRIMONIALE

Coefficienti Patrimoniali Stabili e Misure Adottate

Il Core Tier 1 (CT1) del Gruppo a fine marzo 2013 è pari all’11,03%, migliorato di 19 pb rispetto a dicembre 2012, in particolare grazie agli utili non distribuiti e alla riduzione degli RWA (RWA di credito in calo di €4,7 miliardi). Inoltre, l’impatto risultante dalla vendita della quota del 9,1% di Pekao (+21 pb) ha pienamente compensato la variazione normativa intervenuta sul consolidamento delle compagnie di assicurazioni. I coefficienti patrimoniali comprendono l’accantonamento di un dividendo di 9 centesimi per azione nel 2013, in linea con il dividendo

2012. Anche le iniziative seguenti concorreranno ad aumentare il CT1: la cessione di ATF genererà un aumento di 10 pb risultante dal deconsolidamento degli RWA; alla chiusura la vendita del ramo assicurativo Yapi comporterà un’aggiunta di 6 pb e l’operazione di riacquisto titoli di aprile 2013 ne apporterà altri 4 pb. Il CET1 (Common Equity Tier 1), anticipando pienamente gli effetti di Basilea 3, è pari al 9,46%, mentre è al 9,64% se si considerano le iniziative sopra descritte, il cui impatto è di 18 pb secondo Basilea 3.

Attiva Gestione del Mix Asset/Liability

Nell’aprile 2013 UniCredit ha realizzato con successo un’operazione di riacquisto di vari titoli retail per un valore nominale di €4,2 miliardi, riducendo di pari importo i titoli in circolazione. Questa operazione dimostra la solidità del Gruppo in termini di liquidità e la capacità di gestire i costi e le scadenze delle passività anche con azioni specifiche. UniCredit contabilizzerà pertanto una plusvalenza di €258 milioni nel 2trim13 e lavorerà a migliorare il costo del finanziamento nei mesi a venire, a ulteriore beneficio dell’utile.

Continuo Miglioramento del Funding Gap

Anche il riposizionamento dello stato patrimoniale ha dato segnali positivi nel 1trim13, con un ulteriore miglioramento del funding gap, che si attesta a €60,4 miliardi a livello di Gruppo (?€6,2 miliardi trim/trim). L’aspetto più importante è che in Europa occidentale il funding gap si è contratto di €3,3 miliardi nel trimestre. Al miglioramento generale hanno concorso la diminuzione dei crediti verso clientela (?€9,7 miliardi trim/trim) che riflette una contrazione di €6,8 miliardi delle controparti di mercato, e anche la tuttora debole domanda di prestiti commerciali in Europa occidentale. La Raccolta diretta, che comprende depositi e titoli detenuti dalla clientela, è pari a €477,0 miliardi al marzo 2013, leggermente in calo (?€3,5 miliardi trim/trim) in seguito alla scadenza di alcuni depositi ad alto tasso d’interesse.

RIFOCALIZZAZIONE DEL BUSINESS

Cessione del 9,1% di Pekao con Impatti Positivi sui Coefficienti Patrimoniali
Nel 1trim13, UniCredit ha ceduto una quota pari al 9,1% circa della controllata polacca Pekao, con un impatto positivo di 21 pb sul CT1 ratio del Gruppo al marzo 2013 (+13 pb sul CET1 ratio).

Perfezionata la Vendita di ATF in Kazakhstan

Nel marzo 2013 la vendita di ATFBank JSC a KNG è stata approvata dalla Banca nazionale del Kazakhstan; la chiusura definitiva dell’operazione è avvenuta il 2 maggio 2013. Si prevede che l’operazione porterà a un incremento di circa 10 pb sul Core Tier 1 del Gruppo (circa 8 pb al Common Equity Tier 1) in seguito al rilascio degli RWA di ATF. UniCredit non ha registrato alcun impatto a conto economico nel 1trim13.

Vendita dell’Attività Assicurativa in Turchia e Partnership Strategica con Allianz

Il 26 marzo 2013 Yapi Kredi ha siglato un accordo di vendita dei propri rami assicurativi ad Allianz. L’operazione è in attesa delle approvazioni ufficiali e si prevede che sarà perfezionata nel secondo semestre 2013. Inoltre, le parti hanno siglato un accordo per la distribuzione esclusiva di prodotti Allianz ai clienti Yapi Kredi in Turchia. L’operazione genererà una plusvalenza lorda di circa €250 milioni a livello di Gruppo, corrispondente a un incremento di +6 pb sui coefficienti patrimoniali secondo Basilea 2.5 e Basilea 3 previso per il 3trim13.

Discontinuità delle Operazioni nei Paesi Baltici e Focalizzazione sul Leasing

Nell’ambito delle iniziative di rifocalizzazione del business in area CEE, UniCredit ha deciso di semplificare ulteriormente la propria presenza nei Paesi Baltici. In questi Paesi, in linea con l’obiettivo dichiarato di snellire le strutture organizzative, il Gruppo cesserà di fornire servizi bancari e restituirà la licenza bancaria locale. Tutte le attività non bancarie nei Paesi Baltici si fonderanno in UniCredit Leasing Latvia, che continuerà a gestire il portafoglio trasferito e a offrire servizi di leasing.

Rifocalizzazione del Corporate & Investment Banking

In seguito al riposizionamento del business portato avanti nel 2012, la divisione Corporate and Investment Banking (CIB) continua a ottimizzare i propri RWA lavorando attivamente sul portafoglio run?off annunciato nel Piano strategico. Al 31 marzo 2013 il nuovo portafoglio run?off ha segnato una diminuzione di €7,7 miliardi su base annua, attestandosi a €17,8 miliardi.

RISULTATI 1TRIM13 DEL GRUPPO

Nel 1trim13 il Gruppo ha conseguito un utile netto di €449 milioni, dopo una perdita normalizzata di €124 milioni nel 4trim12, in crescita del 2,8% su base annua, al netto delle operazioni di riacquisto. La generazione positiva di ricavi (+5,5% trim/trim) ha compensato l’aumento trimestrale dei costi operativi, con un conseguente margine operativo lordo di €2,3 miliardi, in crescita di un solido 11,8% trim/trim al netto delle operazioni di riacquisto (?10,1% a/a al netto dei riacquisti). Il risultato netto di gestione nel 1trim13 è stato pari a €1,1 miliardi, sostenuto da una generazione positiva dei ricavi e dal ritorno delle rettifiche su crediti a un livello più basso, pari a €1,2 miliardi (?73,3% trim/trim and ?9,3% a/a), dopo il picco del 4trim12 dovuto al miglioramento dei rapporti di copertura in Italia.

COMPOSIZIONE DEI RICAVI

Nel 1trim13 i ricavi sono pari a €6,1 miliardi, con una crescita del 5,6% al netto delle operazioni di riacquisto del 4trim123 (?5,2% a/a se si esclude il riacquisto di obbligazioni). A livello regionale, i ricavi hanno segnato un forte aumento in Europa occidentale (+11,2% trim/trim al netto delle operazioni di riacquisto) grazie al margine d’interesse stabile e alla crescita delle commissioni e dei ricavi da negoziazione; in area CEE e Polonia l’andamento dei ricavi (?6,3% trim/trim) è stato determinato in particolare da elementi straordinari e dalla stagionalità delle commissioni.

? Il margine d’interesse tiene e si attesta a €3,3 miliardi nel 1trim13 (?0,6% trim/trim). Al netto dei due giorni solari in meno del 1trim13 (per un valore di €72 milioni), il margine d’interesse è in crescita dell’1,6% trim/trim. Il contesto macroeconomico tuttora difficile, la scarsa domanda di prestiti commerciali in Europa occidentale e il tasso Euribor a tre mesi ai minimi storici (0.21% nel 1trim13) hanno frenato il margine d’interesse. Le significative azioni di re?pricing controbilanciano questi impatti negativi, stabilizzando gli interessi netti; in particolare i costi medi della raccolta sono diminuiti sensibilmente nel Commercial Bank Italia, dal momento che i depositi più costosi non sono stati rinnovati. In Europa occidentale il margine d’interesse è stato stabile trim/trim, mentre in area Cee e

Polonia è diminuito del 2% trim/trim, in particolare per l’effetto cambio e il calo del WIBOR in Polonia.

? Le commissioni sono aumentate a €2,0 miliardi nel 1trim13, in crescita del 2,1% trim/trim

grazie ai servizi d’investimento (trainati dalle commissioni sui prodotti assicurativi e di Asset Management in Italia) e alle commissioni sui servizi di finanziamento (a beneficio sia del Commercial Bank Germania che della divisione CIB). Su base annua le commissioni sono aumentate dello 0,7% grazie ai servizi d’investimento. Al marzo 2013 gli attivi finanziari totali della divisione Asset Gathering erano pari a €71,0 miliardi, con flussi netti di €2,1 miliardi nel trimestre. La divisione Asset Management ha registrato flussi netti per €2,9 miliardi nel 1trim13, con un volume della massa gestita pari a €165,0 miliardi al marzo 2013. L’aumento dei volumi (+€7,1 miliardi trim/trim) è sostenuto da una significativa espansione dei flussi netti (+€2,9 miliardi nel trimestre), insieme a un effetto mercato positivo per €3,0 miliardi.

? L’utile totale da negoziazione è stato pari a €650 milioni nel 1trim13, in crescita sia a/a (+10,9%) che trim/trim (+125,5%) al netto delle operazioni di riacquisto, grazie alle condizioni favorevoli dei mercati a inizio trimestre.

DETTAGLIO DEI COSTI

Il trend generale dei Costi operativi conferma la validità delle iniziative intraprese per il contenimento dei costi, con una riduzione significativa dell’1,8% su base annua, sostenuta da una riduzione degli FTE di quasi 4.000 unità nell’anno. Il trend annuale è caratterizzato da una riduzione del 3,0% nelle Spese per il personale e dell’1,1% nelle Altre spese amministrative. I Costi operativi totali sono aumentati del 2,1% trim/trim, a causa delle componenti variabili delle retribuzioni nel 4trim12 e nonostante un calo del 3,1% trim/trim nelle Altre spese amministrative:

? Le spese per il personale nel 1trim13 sono state pari a €2,2 miliardi, in crescita del 5,5% trim/trim, ma in calo del 1,4% trim/trim al netto dei rilasci delle componenti variabili delle retribuzioni. Su base annua le spese per il personale sono diminuite del 3,0%, confermando il trend decrescente, determinato anche da una riduzione di oltre 4.000 FTE rispetto all’esercizio precedente. Gli sforzi per contenere i costi hanno dato i loro risultati nel trimestre: il totale FTE è diminuito di 877 unità nel Gruppo, in particolare in Commercial Bank Italia e Germania, pur essendo state effettuate delle nuove assunzioni in tutti i Paesi.

? Le Altre spese amministrative nel 1trim13 sono pari a €1,3 miliardi, in calo di un significativo 3,1% trim/trim dovuto in particolare alle spese per IT, di consulenza e servizi professionali e nonostante il prelievo fiscale relativo al 2013 in Ungheria, pari a €28 milioni e interamente contabilizzato nel 1trim13. Viene confermato il trend annuale

decrescente, con un calo dell’1,1%. Tra le altre iniziative messe in atto nel trimestre per migliorare l’efficienza rientrano l’internalizzazione delle attività mediante il ricollocamento dei dipendenti. A livello regionale si assiste a tendenze diverse su base annua: i costi totali in Europa occidentale sono stati pari a €2,9 miliardi, in calo del 4,0% a/a, mentre sono cresciuti del 6,8% a/a in area CEE e Polonia a sostegno della crescita dei mercati emergenti.

Nel 1trim13 il rapporto costo/ricavi è stato pari al 61,8%, in calo di 2,2 p.p. trim/trim se si esclude il riacquisto di obbligazioni, in particolare grazie alla generazione positiva di utili nel trimestre (+2,1 p.p. a/a al netto del riacquisto titoli).

RETTIFICHE SU CREDITI

Le rettifiche nette su crediti sono diminuite del 9,3% a/a (?73,3% trim/trim), giungendo a €1,2 miliardi nel 1trim13 e tornando a un livello inferiore dopo le iniziative di miglioramento della copertura messe in atto nel 4trim12, che comprendevano misure per un valore di €2,1 miliardi di accantonamenti adottate per migliorare la copertura di determinate categorie di crediti deteriorati in Italia. Sono confermate le prospettive per il 2013, con accantonamenti a regime inferiori rispetto al 2012. Il costo del rischio nel 1trim13 è pari a 91 pb, contro 333 pb nel 4trim12. La diminuzione deriva soprattutto da Commercial Bank Italia e CIB. In particolare, dopo i notevoli sforzi profusi nel

4trim12 per migliorare la copertura di determinati portafogli, nel 1trim13 il costo del rischio in Commercial Bank Italia si è attestato a 153 pb. Le altre poste non operative per il 1trim13 comprendono €110 milioni di accantonamenti per rischi e oneri, riguardanti in particolare un singolo caso giuridico in Svizzera per €64 milioni.

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

Il totale dell’attivo ammonta a €912,9 miliardi al 31 marzo 2013, in calo dell‘1,5% trim/trim. La diminuzione riguarda in particolare il calo dei crediti verso clientela (?1,8% trim/trim) e degli attivi da negoziazione (?12,0% trim/trim) dovuti all’effetto mark?to?market sui derivati. I crediti verso clientela sono pari a €537,5 miliardi al 31 marzo 2013, corrispondenti a una diminuzione dell’1,8% trim/trim (principalmente relativo al calo delle controparti di mercato) e del 2,3% a/a. Su base geografica i volumi in area CEE e Polonia sono aumentati del 2,5% trim/trim, mentre in Europa occidentale i crediti sono diminuiti dell’1,3% trim/trim per il calo dei volumi commerciali. I crediti deteriorati lordi a fine marzo 2013 sono pari a €81,5 miliardi, in crescita di €1,76 miliardi o del 2,2% trim/trim. Nel 1trim13 il deterioramento dei crediti si è attenuato in Italia, mentre la tendenza è migliorata in Germania e in Polonia (stabile in Austria). I principali Paesi CEE (ossia Russia e Turchia) hanno mostrato tendenze positive, mentre altri piccoli Paesi CEE (ossia Slovenia, Serbia e Croazia) sono leggermente peggiorati.

Per il secondo trimestre consecutivo viene confermato in Italia il rallentamento dei flussi di crediti deteriorati lordi e netti. Nonostante il contesto economico continui a non mostrare segni di miglioramento in tutta Europa, in Italia in particolare, si mantiene un prudente ottimismo sui flussi di crediti deteriorati e si confermano le prospettive per l’esercizio. A livello di Gruppo il rapporto di copertura del totale dei crediti deteriorati lordi è pari al 44,2% a

fine marzo 2013, leggermente in calo dello 0,6% trim/trim. In Italia il rapporto di copertura è del 42,4%, ?1,0 p.p. trim/trim, trainato in particolare dall’effetto combinato di nuovi flussi (con i crediti deteriorati più recenti che hanno generalmente una copertura inferiore rispetto a quelli di più vecchia data) e gli stralci.

Il rapporto crediti deteriorati netti si attesta all’8,5% a livello di Gruppo, praticamente stabile trim/trim; in Italia tale rapporto era pari al 12,7%, in crescita di 1,0 p.p. trim/trim. I depositi della clientela raggiungono €407,8 miliardi, in calo dello 0,4% trim/trim; CEE e Polonia scendono del 3,6% trim/trim (in particolare per la scadenza di singole posizioni di clienti corporate e grandi clienti istituzionali in area CEE) mentre l’Europa occidentale segna un aumento dello +0,2% trim/trim.

I titoli in circolazione hanno raggiunto €161,7 miliardi al 31 marzo 2013 (?€8,7 miliardi trim/trim), di cui €69 miliardi rappresentati da titoli detenuti dalla clientela. La diminuzione dei titoli è dovuta in particolare a scadenze sopraggiunte nel trimestre e a un’operazione di riacquisto “investors friendly” di €1,3 miliardi di titoli Lower Tier 2 nel 1trim13 (10 year non?call 5).

La raccolta diretta, che comprende depositi della clientela e titoli detenuti dalla clientela, è pari a €477,0 miliardi al marzo 2013, leggermente in calo di €3,5 miliardi per la scadenza di alcuni depositi ad alto tasso d’interesse, assorbiti dalla consistente liquidità del Gruppo.

Il funding gap è migliorato ulteriormente attestandosi a €60,4 miliardi a livello del Gruppo, ?€6,2 miliardi trim/trim. Da segnalare che, in Europa occidentale, il funding gap si è contratto di €3,3 miliardi. Il miglioramento generale del funding gap è stato determinato principalmente dalla contrazione dei crediti verso la clientela, in calo di €9,7 miliardi trim/trim per via di una riduzione di €6,8 miliardi nelle controparti di mercato e per la persistente debolezza della domanda di credito in Europa occidentale.

La posizione interbancaria netta è pari a ?€41,9 miliardi, in calo di €1,0 miliardi rispetto al mese di dicembre, con un aumento dei crediti e dei debiti verso banche rispettivamente di €4,4 miliardi e €3,4 miliardi.

Nel primo trimestre 2013 il funding plan di UniCredit è in linea con il programma grazie all’alta qualità e alla diversificazione delle emissioni. Al 2 maggio è stato realizzato oltre il 27% del funding plan 2013, per un ammontare totale di circa €8 miliardi (25% in Italia), di cui €1,6 miliardi di titoli retail. I network bond continuano a rappresentare solo il 6,2% circa dei TFA dei clienti, una percentuale molto bassa.

Nell’aprile 2013 il Gruppo ha emesso un prestito subordinato da 750 milioni di dollari USA (Lower

Tier II). L’operazione conferma l’approccio diversificato di UniCredit e la capacità di avere accesso a

diversi mercati (Euro, dollari Singapore e dollari USA).

RATING

Le agenzie di rating considerano l’ottima diversificazione di UniCredit un punto di forza. Tuttavia mantengono un outlook negativo a causa del difficile contesto macroeconomico e della crisi del debito sovrano nell’Eurozona.

I rating S&P sono allineati a quello sovrano dell’Italia (BBB+/A?2) come previsto dalla metodologia di S&P. Caso peculiare e primo in Europa, S&P assegna alle controllate “core” UniCredit Bank AG e UniCredit Bank BA il rating superiore di A/A?1. I rating di lungo e breve termine di Moody’s Baa2/P?2 e i rating individuali C?/baa2 di Moody’s sono limitati dal rating sovrano. UniCredit Bank AG e UC BA hanno mantenuto il rating superiore A3/P?2. Fitch ha modificato i rating in BBB+/F?2 il 18 marzo in seguito al declassamento del rating sovrano deciso l’8 marzo. Nel relativo comunicato stampa, Fitch dichiara che UniCredit SpA potrebbe ricevere un rating di un punto superiore rispetto all’Italia.

STRUTTURA DEL CAPITALE

Gli attivi ponderati per il rischio (RWA) sono scesi a €423,0 miliardi al 31 marzo 2013, in calo di €4,3 miliardi su base trimestrale, in particolare grazie alla riduzione degli RWA di credito, diminuiti di €4,7 miliardi trim/trim e di €22,7 su base annuale. Significativi i progressi registrati nella gestione degli RWA, con un contributo notevole di ?€14,8 miliardi nel CIB su base annuale.

Il Core Tier 1 Ratio al marzo 2013 è pari all’11,03%, in crescita di 19 pb rispetto al dicembre 2012, in particolare grazie agli utili non distribuiti e alla riduzione degli RWA (con gli RWA di rischio scesi di €4,7 miliardi). Inoltre, l’impatto derivante dalla vendita del 9,1% in Pekao (+21 pb) ha più che compensato la variazione normativa prevista sul consolidamento delle partecipazioni in compagnie di assicurazione. I coefficienti patrimoniali considerano già l’accantonamento di un dividendo di 9 centesimi per azione nel 2013, in linea con il dividendo pagato nel 2012. Inoltre, le iniziative seguenti comporteranno un aumento del CT1: la vendita di ATF porterà un incremento di 10 pb dovuto al deconsolidamento degli RWA, alla chiusura la cessione dell’assicurazione Yapi porterà un aumento di 6 pb, mentre il riacquisto di titoli nel mese di aprile aggiungerà altri 4 pb. Infine, il

Common Equity Tier 1 (CET 1), anticipando pienamente gli effetti di Basilea 3, è pari al 9,46%, ovvero il 9,64% pro?forma per gli interventi sopra descritti.

Il Total Capital Ratio è calato di 17 pb trim/trim raggiungendo il 14,35%, in particolare per l’introduzione dello IAS 19R relativo ai benefici per dipendenti e al riacquisto “investors friendly” di €1,3 miliardi di titoli Lower Tier 2 nel 1trim13. Il leverage ratio5 del Gruppo è uguale a 17,6x a marzo 2013; prosegue la tendenza al ribasso (?0,8 x trim/trim e ?0,6x a/a), a conferma che UniCredit è tra i più bassi in Europa in termini di leverage.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Leggi il comunicato