Unicredit: utile record di 6,7 mld nel III trimestre. Tassa extraprofitti destinata a riserve proprie

Unicredit LogoNei primi 9 mesi del 2023 il gruppo Unicredit ha registrato un utile netto di 6,7 miliardi di euro, con un aumento del 67,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 e conferma la propria ambizione a mantenere la redditività del 2024 in linea o superiore a quella del 2023 e l’intenzione di distribuire agli azionisti almeno 6,5 miliardi di euro. L’istituto ha deciso di non pagare la tassa sugli extra profitti, e di destinare 1,1 miliardi di “imposta straordinaria sulle banche” a riserve proprie non distribuibili. “Il supporto del gruppo alle famiglie e alle comunità durante la crisi del costo della vita rimane un imperativo ed è dimostrato attraverso iniziative tangibili come l’erogazione di una seconda tranche di ‘Unicredit per l’Italia’, che ha indirizzato 10 miliardi di euro verso famiglie e imprese, e la riduzione delle commissioni sui conti correnti in Italia”, ha spiegato il gruppo in una nota stampa.

UniCredit ha messo a segno un altro trimestre eccellente, generando un utile netto superiore a 2,3 miliardi di euro e una crescita dell’EPS del 54% anno su anno. Continuiamo a differenziarci in tutte le principali metriche finanziarie, con una forte attenzione ai ricavi aggiustati per il rischio di alta qualità, alla disciplina dei costi e al mantenimento di una elevata qualità degli attivi. Il nostro CET1 ratio del 17,2% ci offre una flessibilità operativa e strategica che pochi possono eguagliare, mentre il nostro RoTE del 18,3%, o del 23,4% sulla base di un CET1 ratio del 13%, è estremamente solido. Stiamo gradualmente sfruttando tutta la potenza della nostra rete commerciale e tutte le aree geografiche stanno registrando una crescita redditizia – ha dichiarato l’ad Andrea Orcel -. Siamo stati in grado di ottenere questi risultati grazie alla avvenuta trasformazione industriale e culturale di Unicredit. Partendo da un insieme eterogeneo di tredici istituzioni, ci siamo evoluti per diventare un singolo gruppo che lavora in armonia e che ha accesso a 15 milioni di clienti e 13 mercati in Europa. Procediamo verso la prossima fase della nostra trasformazione, che ci permetterà di rafforzare ancora di più le nostre capacità e di rendere ancora più solidi i nostri risultati finanziari”.

I risultati

Il risultato finanziario del terzo trimestre riflette una crescita costante in tutte le aree geografiche, grazie a un modello unico pan-europeo, con ricavi netti di 5,8 miliardi, in crescita del 23,1% anno su anno, sostenuti da un margine di interesse (“NII”) di 3,6 miliardi, in aumento del 45,0% anno su anno, principalmente per effetto dell’aumento dei tassi di interesse e della buona gestione del pass-through dei depositi. Le commissioni si sono attestate a 1,8 miliardi, in calo del 5,2% anno su anno, soprattutto a causa dell’impatto delle riduzioni delle commissioni sui conti correnti in Italia e dei maggiori costi di cartolarizzazione. Al netto di queste componenti, le commissioni sono diminuite dell’1,3% anno su anno, confermando la loro resilienza nonostante il quadro macroeconomico sfavorevole.

Le rettifiche su crediti (“LLP”) si sono attestate a €135 milioni nel trimestre, determinando un costo del rischio strutturalmente basso (“CoR”) di 12 punti base nel 3trim23. Questo dato, unitamente alla minore volatilità del CoR, riflette la buona qualità degli attivi del Gruppo ed è ulteriormente rafforzato da perdite attese costantemente basse, da un basso livello di esposizioni deteriorate con un’elevata copertura, da bassi tassi di insolvenza, oltre che dagli overlay in essere pari a €1,75 miliardi. La solidità della gestione dello staging, degli overlay e delle rettifiche sui crediti è parzialmente riflessa nelle riprese di valore osservate.

Nel 3trim23 i costi operativi sono stati pari a €2,3 miliardi, stabili trimestre su trimestre e in calo del 2,3% anno su anno nonostante le pressioni inflazionistiche, a conferma della capacità del Gruppo di ridurre strutturalmente la propria base di costi, proteggendo al contempo la crescita dei ricavi e realizzando gli investimenti che garantiranno il successo futuro. Nell’ambito di questi investimenti autofinanziati, UniCredit ha assunto circa 7.500 dipendenti nella rete commerciale dal 2021, ha sviluppato prodotti leader di settore attraverso le fabbriche prodotto corporate, individual e payments del Gruppo, integrate da un ecosistema di partnership di eccellenza. La trasformazione digitale del Gruppo è ben avviata, con un nuovo team manageriale e investimenti mirati in infrastruttura ed architettura, dati e intelligenza artificiale, persone e talento.

Oltre a quanto sopra, ulteriori investimenti finanziari dal 2021 garantiscono la redditività a lungo termine e rafforzano le linee di difesa esistenti: i costi di integrazione, per un totale di circa €2 miliardi, consentono la trasformazione in corso dell’organizzazione e riduzioni mirate dei costi; gli overlay, per un totale di €1,75 miliardi, rafforzano la qualità degli attivi del Gruppo salvaguardando il costo strutturalmente basso del rischio; e le riduzioni di RWA (“RWA”) per circa €26 miliardi, realizzate tramite iniziative quali l’aumento dei programmi di cartolarizzazione e una più accurata allocazione del capitale a livello di clientela, fortificano l’efficienza del capitale. Nel loro complesso, queste linee di difesa pongono le basi per sostenere la redditività futura”, prosegue il comunicato.