Unicredit, utili in contrazione del 16,1% nei primi nove mesi dell’anno

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“Abbiamo approvato un piano che prevede per il 2018 obiettivi importanti in termini di redditività e coefficienti patrimoniali confermando la capacità del gruppo di generare capitale in modo organico e di distribuire dividendi. È un piano rigoroso e serio e al tempo stesso ambizioso, ma è soprattutto realistico, perché si basa su azioni che dipendono dalle nostre scelte manageriali, ed è un piano totalmente autofinanziato. Siamo quindi pienamente fiduciosi circa la sua realizzazione”. Queste le parole utilizzate dall’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni per commentare l’approvazione del nuovo piano industriale della banca.

L’istituto prevede una riduzione di personale pari a 18.200 unità a tempo pieno in tre anni: nel 2018 i lavoratori del gruppo scenderanno a 111.000, dai 129.000 del 2014. I dipendenti italiani tagliati saranno 6.900, di cui 5.800 dall’area retail e 1.100 dai centri direzionali. Prevista anche la chiusura di 800 filiali entro il 2018 in Italia, Germania e Austria.

Il piano fissa gli obiettivi di bilancio al 2018: utile netto di 5,3 miliardi di euro, con Rote (return on tangible asset) all’11%; costi totali a 12,9 miliardi, con un rapporto costi-ricavi al 50% e un costo del rischio a 67 punti base; Cet1 ratio fully loaded al 12,6%, prima della distribuzione dei dividendi e superiore all’obiettivo interno dell’11,5%, che consentirà “una distribuzione cospicua di dividendi”, pari a una percentuale di distribuzione dell’utile del 40% in media negli esercizi compresi nell’arco del piano; crediti a clientela è di 503 miliardi di euro, con asset ponderati per il rischio a 425 miliardi.

Per quanto riguarda i bilanci della banca, Unicredit ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 1,541 miliardi di euro, in contrazione del 16,1%. Sul dato, spiega una nota, hanno pesato 400 milioni di poste non ricorrenti, vale a dire le rettifiche legate alla conversione in euro dei mutui in franchi svizzeri in Croazia e la svalutazione della controllata ucraina Ukrsotsbank.

La Core Bank registra un ottimo livello di commissioni a 5,8 miliardi nei 9m15 (+4,6% 9m/9m) con quelle da servizi di investimento che contribuiscono maggiormente e raggiungono 2,8 miliardi nei 9m15 (+11,2% 9m/9m). Positiva la generazione di vendite nette da risparmio gestito (con il contributo di AuM in crescita per 24 miliardi 9m/9m).

Eccellente il livello del nuovo credito erogato, con i prestiti a medio e lungo termine della banca commerciale in forte aumento a 23,3 miliardi nei 9m15 (+38,0% 9m/9m) grazie sia a quelli verso la clientela corporate sia ai mutui.

PRINCIPALI DATI FINANZIARI TERZO TRIMESTRE 2015
GRUPPO
– Utile netto: €507 mln (-3,0% trim/trim, -29,8% a/a) e RoTE a 4,8%
– Ricavi: €5,3 mld (-7,0% trim/trim, -4,1% a/a)
– Costi Totali: €3,4 mld (-1,5% trim/trim, +1,6% a/a), rapporto costi/ricavi del 63,4% (+3,5p.p. trim/trim,
+3,6p.p. a/a)
– Qualità dell’attivo: rettifiche su crediti a €1,0 mld (+10,1% trim/trim, +33,4% a/a), rapporto crediti
deteriorati netti/totale crediti netti a 8,3% e tasso di copertura a 51,0%
– Patrimonio di vigilanza: CET1 ratio transitional pro-forma a 10,93% e CET1 ratio fully loaded pro-forma
a 10,78% includendo la JV Pioneer-SAM; Tier 1 ratio transitional pro-forma a 11,43% e Total Capital
ratio transitional pro-forma a 14,20%

CORE BANK
– Utile netto: €900 mln (+9,9% trim/trim, -18,1% a/a) e RoAC8 al 9,9%
– Ricavi: €5,3 mld (-6,7% trim/trim, -3,0% a/a)
– Costi Totali: €3,2 mld (-1,9% trim/trim, +1,8% a/a), rapporto costi/ricavi del 61,0% (+3,0p.p. trim/trim,
+2,9p.p. a/a)
– Qualità dell’attivo: rettifiche su crediti a €548 mln (-10,9% trim/trim, n.s. a/a), costo del rischio a 50pb
(-6pb trim/trim, +26pb a/a)

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