Dopo aver ringraziato il comitato parti correlate e il Consiglio d’amministrazione di Premafin per aver accettato la controproposta di Ugf, la compagnia bolognese spiega che l’impegno di manleva, “non essendo ancora efficace, in quanto sospensivamente condizionato alla sottoscrizione da parte di Ugf dell’aumento di capitale di Premafin, può essere limitato, e comunque Ugf lo limiterà, nella sua portata ai soli consiglieri e sindaci che non rivestano anche, direttamente o indirettamente, la qualità di azionisti di Premafin, in conformità con quanto contenuto nel provvedimento Consob”.
“Il progetto di fusione – spiega ancora Unipol – escluderà esplicitamente la spettanza del diritto di recesso in favore degli ‘azionisti di riferimento Premafin’, così come definito nel provvedimento Consob”.
La compagnia bolognese ha basato la sua analisi tenendo conto proprio di quanto rilevato dalla Commissione “in merito ai dubbi circa l’operatività della disciplina in materia di recesso nell’ipotesi in cui un soggetto passi dalla posizione di holding all’esercizio diretto dell’attività operativa in precedenza svolta dalla controllata” e con riferimento al fatto che “pare almeno discutibile che il diritto in questione possa spettare a soggetti (i precedenti azionisti di controllo) che hanno comunque contribuito in modo determinante alla realizzazione dell’operazione nella sua interezza”.
Restano ferme le valutazioni sull’operatività della disciplina del recesso alla fusione di Premafin nella propria controllata FonSai, anche nel contesto di quanto richiesto da FonSai stessa nella sua comunicazione del 23 maggio.
In chiusura della lettera Unipol conferma la “ferma determinazione a portare avanti il progetto di integrazione, a partire dall’aumento di capitale di Premafin finalizzato a garantire la continuità aziendale della vostra società” e auspica di aver fornito ai consiglieri “le informazioni richieste”.