Oltre duemila soci partecipanti, 1.761 le deleghe, 44 soci rappresentati, per un totale di 4.309. Questi i numeri dell’assemblea dei soci di Veneto Banca, tenutasi nella settecentesca Villa Spineda Gasparini Loredan di Venegazzù, in provincia di Treviso. Durante l’assemblea Il pesidente Flavio Trinca e l’amministratore delegato Vincenzo Consoli hanno presentato il bilancio 2011 e illustrato le ultime importanti operazioni svolte nello scorso esercizio.
RISULTATI CONSOLIDATI DELL’ESERCIZIO 2011
L’esercizio 2011 si è chiuso con un utile netto di 160,05 milioni di Euro, in crescita del 41,59% rispetto ai 113,04 milioni dell’esercizio 2010.
Per quanto riguarda i principali dati di conto economico, si evidenzia che il margine di intermediazione ha raggiunto i 940 milioni di Euro.
Il prodotto bancario lordo ha raggiunto i 76,5 miliardi di Euro, con una crescita del 3,2% rispetto ai 74,1 miliardi del 2010.
La raccolta diretta ha raggiunto 25,9 miliardi di Euro, in crescita del 5,19% sul 2010, mentre la raccolta indiretta ha toccato i 23,53 miliardi di Euro, in leggera flessione dello 0,86% a causa dell’andamento dei mercati finanziari.
Tali risultati positivi, ottenuti in una congiuntura fortemente problematica, confermano la fiducia di cui le banche del Gruppo godono presso i risparmiatori.
Gli impieghi sono passati dai 25,7 ai 27,05 miliardi di Euro: un +5,1% che evidenzia il costante impegno del Gruppo a sostegno dei territori delle regioni in cui lavora.
Il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi è passato dal 3,19% del 2010 al 3,41% di fine 2011, conseguenza diretta di un’economia reale in crisi. Il dato consolidato è influenzato dalle banche rete di più recente acquisizione; la capogruppo infatti si è attestata al 2,63%, al di sotto della media delle banche italiane, pari al 3,14%.
In uno scenario non facile, il Gruppo Veneto Banca ha continuato a operare forte della propria solidità patrimoniale: Il Core Tier 1 è al 7,01%, il Tier 1 al 7,63%, il Total Risk Ratio al 10,10%; valori nettamente al di sopra dei livelli prudenziali.
LE OPERAZIONI PIU’ SIGNIFICATIVE DEL 2011
La congiuntura negativa non ha frenato il piano di sviluppo aziendale.
Il 19 aprile 2011 si è conclusa con successo l’annunciata Offerta Pubblica di Acquisto su BIM, quotata alla Borsa di Milano, che ha portato Veneto Banca a detenere il 71,39% delle azioni dell’Istituto torinese.
Il 3 ottobre scorso ha avuto efficacia giuridica l’operazione di fusione per incorporazione di Apulia Service in Banca Apulia, in un’ottica di progressiva razionalizzazione della struttura del Gruppo.
LE OPERAZIONI IN CORSO
Per quanto riguarda gli eventi successivi alla chiusura dell’esercizio 2011, è da rilevare la conclusione dell’offerta pubblica di acquisto di Banca Apulia sulla controllata Apulia Prontoprestito. L’Istituto di credito pugliese, appoggiato dal partner Hdi Assicurazioni, detiene ora il 90,06% delle azioni Apulia Prontoprestito e nei prossimi mesi procederà al delisting delle azioni con acquisto obbligatorio dei titoli residui, in conformità a quanto indicato dall’articolo 108 del Testo unico della finanza (Tuf).
“Veneto Banca – ha dichiarato Vincenzo Consoli, ad di Veneto Banca – in questi 15 anni è stata interessata da un progetto di crescita importante che l’ha portata a diventare un gruppo bancario di rilievo nazionale. Tuttavia, siamo consapevoli che nei prossimi anni il sistema bancario nazionale dovrà affrontare trasformazioni radicali se vuole mantenere adeguati livelli di competitività; è per questo – ha proseguito Consoli – che Veneto Banca sta adottando una precisa strategia diretta al contenimento dei costi, alla massimizzazione dell’efficienza e alla semplificazione societaria”.
“Per quanto riguarda il bilancio 2011 – ha evidenziato Consoli – i dati parlano chiaro; in un momento di grande difficoltà, caratterizzato da forti tensioni sul versante della liquidità e da condizioni impervie per l’accesso al funding, il Gruppo Veneto Banca non ha certo fatto mancare il suo contributo alle famiglie e alle imprese, non solo confermando, ma incrementando il sostegno ai territori dove opera. A fine dicembre 2011 i nostri impieghi sono cresciuti di oltre 5 punti percentuali contro una media di sistema che dovrebbe assestarsi al 2%. Abbiamo ottenuto dei risultati importanti anche in termini di prodotto bancario lordo e di utile netto – ha chiosato Consoli –, dati straordinari se consideriamo la fase di difficoltà dell’economia nazionale nella quale sono stati ottenuti”.
“La storia del Gruppo Veneto Banca è legata a quella dei territori e dei soci che li rappresentano”, ha dichiarato il presidente Flavio Trinca. “Grazie alla loro fiducia i nostri soci possono contare su un gruppo bancario in grado di produrre valore nel tempo”.
“Stiamo vivendo una situazione economica assai difficile”, ha proseguito Trinca. “Dal 2009 al 2011 l’Italia ha perso 33.000 imprese e 300.000 lavoratori, il Nord Est ha perso quasi 7.000 unità produttive. Oggi più che mai il ruolo della banca di territorio diventa importante. Saper sostenere l’economia e, al contempo, produrre valore per soci e portatori d’interesse è un esercizio faticoso ma interessante. Noi ci siamo riusciti e anche quest’anno, in controtendenza rispetto ad altre realtà bancarie, i nostri soci potranno contare su un dividendo di 60 centesimi e sull’aumento di valore dell’azione da 39,50 a 40,25 euro”.